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I Prezzi Del Greggio Si Muovono Leggermente Al Rialzo Nella Sessione Asiatica

Da
Barry Norman
Pubblicato: Oct 20, 2014, 18:26 GMT+00:00

Questa mattina il mercato del greggio si muove nuovamente al rialzo guadagnando 41 punti ed è negoziato a 82.48$. Detto questo, il combustibile rimane

I Prezzi Del Greggio Si Muovono Leggermente Al Rialzo Nella Sessione Asiatica

Questa mattina il mercato del greggio si muove nuovamente al rialzo guadagnando 41 punti ed è negoziato a 82.48$. Detto questo, il combustibile rimane comunque al di sotto del suo range medio di trading  poiché la produzione e il numero delle scorte continuano a mostrare livelli piuttosto elevati mentre calano la crescita globale e la domanda implicita. Il Brent posta un guadagno di 12 centesimi sul retro di un dollaro debole che spinge i mercati delle materie prime al rialzo. Il combustibile è scambiato 86,33$, ben al di sotto del suo range medio di trading. Il calo del prezzo del greggio, in particolar modo per gli Stati Uniti, spinge al ribasso anche i prezzi della benzina portando inevitabilmente ad una riduzione dei costi di produzione.

Venerdì Wall Street posta un lieve rally riducendo così le perdite registrate nelle ultime quattro settimane poiché gli investitori scommettono su un ulteriore stimolo da parte delle banche centrali, inoltre, segnaliamo come la General Electric e la Morgan Stanley abbiano riportato numeri più forti del previsto. Lunedì le azioni asiatiche si muovono fortemente al rialzo guidate da una significativa ripresa statunitense, scenario che sposta l’attenzione degli investitori sugli sviluppi in Cina. Detto questo, una possibile recessione in Europa, un calo della ripresa economica giapponese, un rallentamento della crescita cinese e la diffusione dell’Ebola continuano ad esercitare una massiccia pressione sugli investitori innescando così una forte volatilità nei mercati globali. I prezzi dell’energia postano nuovi minimi.

Il dollaro statunitense si muove al ribasso per la seconda settimana consecutiva, scenario che non si vedeva da giugno scorso. Ne frattempo, si riducono le aspettative di un possibile aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. La scorsa settimana, i prezzi globali del greggio si muovono leggermente al rialzo recuperando qualche punto dai minimi pluriennali. Il brent guadagna 34 centesimi per attestasi su quota 86.16$ al barile mentre il greggio WTI su Nymex posta un rialzo di 5 centesimi ed è scambiato a 82.75$ al barile. A tale proposito, ricordiamo come nel corso della settimana il Brent abbia postato un calo di 4.05$, pari al 4,5%, mentre il greggio su Nymex riportava una perdita di 3,07$ ovvero del 3,65.

Il ribasso del prezzo del greggio ha innescato una forte tensione tra la potente Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e l’industria di scisto statunitense, tuttavia, gli analisti prevedono un ulteriore ribasso dei prezzi del combustibile. Molti produttori OPEC, guidati dall’Arabia Saudita, si rifiutano di ridurre la produzione per paura di perdere le proprie quote di mercato, scenario che ha condotto ad un’ampia gamma di prezzi. L’incremento della produzione continua ad esercitare una pressione ribassista sul mercato. Maria van der Hoeven, direttore esecutivo dell’agenzia internazionale per l’energia, ha mostrato come il 98% del greggio e dell’energia prodotta negli Stati Uniti abbia raggiunto un il punto di pareggio di 80$ al barile, mentre l’82% posta il suo punto di pareggio a 60$ o meno. La scorsa settimana, l’agenzia internazionale per l’energia ha tagliato le previsioni relative all’incremento della domanda per il terzo mese consecutivo. Si prevede che quest’anno la domanda posterà un aumento di 700.000 barili giornalieri per attestarsi su quota 92,4 milioni. I dati mostrano un calo di 200.000 barili rispetto alle previsioni precedenti.

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