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I Prezzi Del Greggio Rimangono Bloccati Al Di Sotto Dei 45$

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 24, 2015, 19:07 UTC

Il greggio si muove in rialzo nella sessione asiatica guadagnando 32 centesimi poiché i trader giapponesi sono rientrati dopo alcuni giorni di vacanza. Il

I Prezzi Del Greggio Rimangono Bloccati Al Di Sotto Dei 45$

I Prezzi Del Greggio Rimangono Bloccati Al Di Sotto Dei 45$
I Prezzi Del Greggio Rimangono Bloccati Al Di Sotto Dei 45$
Il greggio si muove in rialzo nella sessione asiatica guadagnando 32 centesimi poiché i trader giapponesi sono rientrati dopo alcuni giorni di vacanza. Il greggio WTI rimane al di sotto dei 45$ ed é scambiato a 44,80$ mentre il Brent è negoziato a 48,03$. Il combustibile europeo delude i trader che si aspettavano una rottura al di sopra dei 50$. Ieri, Ieri, il rapporto settimanale EIA a mostrato numeri più deboli del previsto che hanno spinto il mercato in rialzo. A tale proposito ci sembra opportuno segnalare come, prima del rilascio del suddetto rapporto, il greggio WTI con scadenza a novembre aveva postato un rincaro dello 0,4% per attestarsi su quota 46,50$ al barile. Subito dopo il rilascio del rapporto, il combustibile statunitense ha guadagnato lo 0,9% per attestarsi su quota 46,75$.

Mercoledì mattina l’EIA ha rilasciato il suo rapporto settimanale sul greggio mostrando, per la scorsa settimana, un calo di 1,9 milioni di barili di greggio. Il totale delle scorte commerciali statunitensi si attesta sui 454 milioni di barili. Le scorte di greggio commerciale si attestano in prossimità dei massimi degli ultimi 80 anni.

Martedì sera, l’American Petroleum Institute (API) ha mostrato come nella settimana terminata l’11 settembre le scorte di greggio siano diminuite di 3,7 milioni di barili. Gli analisti interpellati da Platts avevano previsto un calo di 700 mila barili.

Stando al rapporto EIA, la scorsa settimana, le scorte totali di benzina hanno riportato un incremento di 1,4 milioni di barili rimanendo nettamente al di sopra della media quinquennale. Le raffineria degli Stati Uniti hanno avviato la tranzazione verso il combustibile invernale, pertanto, nelle prossime due settimane la loro capacità di produzione potrebbe attestarsi al di sotto del 90%. Detto questo, alcuni segnali indicano che il greggio potrebbe rompere al di sopra dei 50$.

Nel suo rapporto sul petrolio, l’EIA, ha mostrato come il ribasso dei pressi, se supportato, potrebbe segnare l’inizio di un calo a lungo termine negli investimenti a monte. I prezzi del greggio rispecchiano l’equilibrio tra domanda e offerta, pertanto, il rincaro dei prezzi spesso suggerisce la necessità di aumentare l’offerta. In un simile scenario, aumenterebbero anche gli investimenti nelle attività di esplorazione e produzione. Contrariamente, un ribasso dei prezzi riduce inevitabilmente l’attività degli investimenti.

Il rallentamento delle importazioni di greggio dalla Cina e dal Giappone potrebbe ridurre la domanda media del combustibile, ampliando così il divario tra offerta e domanda. Inoltre, l’ordinaria manutenzione delle raffinerie che si effettua alla fine della stagione estiva potrebbe ulteriormente frenare la domanda. Tali fattori potrebbero avere un impatto alquanto negativo sul greggio.

Le speculazioni riguardanti una crescita della produzione da parte del Medio Oriente e il rallentamento della domanda dei major asiatici potrebbero gravare ulteriormente sul mercato. Detto questo, i prezzi del greggio potrebbero trovare supporto alla regione dei 38$, livello testato nel mese di agosto. Contrariamente, il rallentamento della produzione statunitense e il calo delle scorte di greggio potrebbero spingere i prezzi in rialzo. Detto questo, segnaliamo la presenza di una significativa resistenza alla regione dei 50$. I prezzi hanno testato tale livello nel mese di agosto.

La Societe Generale prevede che i prezzi del greggio WTI potrebbero raggiungere i 49,40$ al barile nel 2016. Tuttavia, la Goldam Sachs sostiene che, nel peggiore dei casi, i prezzi potrebbero colpire i 20$ al barile. Il canale della tendenza ribassista, invece, suggerisce che, in uno scenario a breve termine, i prezzi del greggio potrebbero attestarsi su una media di  42$-48$ al barile. Secondo la Citigroup, i prezzi del greggio sembrano essere destinati a raggiungere i 32$ sulla scia di un eccesso dell’offerta.

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