I prezzi del greggio divergono nella sessione asiatica, infatti, il WTI guadagna 8 centesimi ed è scambiato a 59,80$ mentre il Brent perde 40 centesimi
Il mercato attira il supporto dei dati che indicano una forte domanda in tutta l’Asia e negli Stati Uniti. Gli unici dati rilasciati lunedì, infatti, riguardavano il Giappone che, stando a quanto riportato dal ministro delle finanze, ha mostrato un incremento del 9,1% delle importazioni sdoganate di greggio raggiungendo i 3,62 milioni di barili giornalieri nel mese di aprile.
In Cina, le importazioni di greggio postato nuovi record raggiungendo i 7,4 milioni di barili giornalieri nel mese di aprile. Inoltre, i forti numeri relativi alle vendite di automobili contrastano il rallentamento economico della nazione.
Ricordiamo, inoltre, come Il Giorno della Memoria celebrato negli Stati Uniti, abbia aperto la stagione estiva che vede numerosi guidatori mettersi in marcia, infatti, l’American Automobile Association prevede che, nel lungo week end, il numero dei guidatori sulle strade statunitensi posti i massimi degli ultimi 10 anni. Il dollaro rimane in prossimità dei massimi degli ultimi sue mesi contro l’euro e lo yen, postando nuovi record contro un paniere di valute. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come un dollaro forte influenzi negativamente il mercato del greggio, rendendolo meno attraente agli occhi dei trader detentori di altre valute. Detto questo, la forte domanda asiatica, congiuntamente alla stagione dei guidatori negli Stati Uniti, supporta il mercato del greggio portando le esportazioni a livelli record soprattutto per l’Opec, tuttavia, negli Stati Uniti, la produzione sembra aver raggiunto i massimi.
I trader attendono ansiosamente la prossima riunione Opec prevista per il 5 giugno poiché numerosi membri si aspettano una riduzione della produzione saudita, scenario che potrebbe spingere i prezzi del greggio nuovamente in rialzo. Detto questo, stando a quanto riportato da un funzionario del greggio iraniano, l’Iran vorrebbe portare la propria produzione a 170.000 barili giornalieri entro marzo 2016.
Se Teheran e le sei grandi potenze mondiali riuscissero a raggiungere un accordo sul programma nucleare entro il 30 giugno, l’Iran potrebbe incrementare le sue esportazioni di greggio fino ad un milione di barili giornalieri. Lunedì, abbiamo assistito ad un escaletion delle tensioni in Medio Oriente dove i combattenti dello Stato Islamico hanno preso possesso della città irachena di Ramadi. Per quanto riguarda le esportazioni di greggio in Libia, gli aerei militari inviati dal governo libico di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale, hanno attaccato una petroliera ancorata al di fuori della città di Sirte ferendo tre persone e incendiando la nave.