È noto come i non performing loans continuino a costituire un problema sistemico in seno al Bel Paese. C’è chi, come il governatore di Bankitalia, Ignazio
È noto come i non performing loans continuino a costituire un problema sistemico in seno al Bel Paese.
C’è chi, come il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ammonisce sul pessimismo dilagante in materia, spiegando come i prezzi bassi assegnati alle sofferenze dal mercato siano dovuti alla lunghezza dei tempi di escussione: “c’è ancora in giro il timore che le aziende di credito debbano realizzarle rapidamente”, concludendo che una siffatta convinzione sia una “percezione infondata”.
Prendendo le mosse dalla difficile situazione delle sofferenze bancarie, si osserva come Unicredit abbia realizzato la cessione pro soluto di un portafoglio di crediti non garantiti e in sofferenza del valore di 420 milioni di euro, al loro delle rettifiche. Il deal è stato stipulato con AnaCap Financial Partners e sarà da considerare nelle operazioni del secondo trimestre.
C’è da sottolineare come il gruppo guidato da Federico Ghizzoni parteciperà al fondo Atlante (il fondo privato con dotazione di 5-6 miliardi di euro creato per risolvere il problema delle sofferenze) per quasi 1 miliardo di euro.
Più massiva sarà la partecipazione ad Atlante di Intesa Sanpaolo, attestandosi in ben 1,2 miliardi di euro.
Se sul fronte della partecipazione ad Atlante sta prendendo tempo, va detto che MPS non ha al momento progetti “attuativi aziendali”, nonostante condivida l’obiettivo comune di abbassare il proprio livello di npl, come comunicato dall’amministratore delegato, Fabrizio Viola, ai sindacati.
Chi si fa notare per movimenti rilevanti è Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che rileva il 46,98% della Cassa di Risparmio di Saluzzo, vantando in tal modo un 78% della banca piemontese.
Alla Fondazione andranno ben 35,3 milioni di euro, con un impatto minimo sui ratio patrimoniali della banca.
Particolare attenzione desta l’aumento di capitale del Banco Popolare, stimato in 1 miliardo di euro. Il rilievo dell’operazione si evince anche dallo spessore degli advisor utilizzati: Mediobanca e Bank of America Merril Lynch. C’è cauto ottimismo per la fusione con Banca Popolare di Milano.
Riguardo alla fusione di cui sopra, è opportuno rilevare come l’aumento del capitale potrebbe prevedere una quota del 40% (400 milioni di euro) senza diritto d’opzione e con un collocamento a investitori strategici.
Per avere un quadro completo, risulta utile riportare quanto affermato dagli analisti di Equita, secondo i quali: “La percentuale di aumento di capitale che verrà realizzata senza diritto d’opzione non ha alcun impatto sulla valutazione della combined entity assumendo che, come ci attendiamo, il piazzamento sia fatto a prezzi di mercato. Auspichiamo però che, per coinvolgere investitori strategici anche nella governance della nuova banca che nascerà dalla fusione riservando loro alcuni posti in consiglio, l’operazione possa avvenire addirittura a premio sui prezzi di mercato, con un effetto antidiluitivo per gli attuali azionisti”.
Sofferenze o no, c’è sempre molto che bolle in pentola nel mondo bancario tricolore, ma sarà solo il tempo a poter dire se le scelte compiute dai banchieri nostrani saranno corrette.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.