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I Metalli Preziosi Si Muovono Al Ribasso Sul Retro Dei Verbali Fed Mentre I Metalli Industriali Postano Un Calo Sul Retro Dei Deboli Numeri Del PIL Cinese

Da
Barry Norman
Pubblicato: Nov 20, 2014, 17:49 GMT+00:00

Mercoledì il mercato aurifero si muove al ribasso nella sessione asiatica sul retro del rilascio dei verbali relativi all'ultima riunione Fed. Il prezioso

I Metalli Preziosi Si Muovono Al Ribasso Sul Retro Dei Verbali Fed Mentre I Metalli Industriali Postano Un Calo Sul Retro Dei Deboli Numeri Del PIL Cinese

Mercoledì il mercato aurifero si muove al ribasso nella sessione asiatica sul retro del rilascio dei verbali relativi all’ultima riunione Fed. Il prezioso perde 15,40$ ed è negoziato a 1178.50$ mentre il dollaro statunitense continua a guadagnare terreno raggiungendo quota 87.80. Il verbale relativo alla riunione di ottobre ha mostrato come numerosi funzionari della Federal Reserve abbiano ipotizzato un possibile calo delle aspettative di inflazione, scenario che potrebbe mantenere i tassi di interesse agli attuali livelli per un periodo di tempo più lungo di quanto precedentemente stimato. Tuttavia, ancora non sappiamo con certezza quali siano le attuali le prospettive per i tassi di interesse. La Fed ha dichiarato che, dopo la fine del programma di acquisto di obbligazioni, i tassi di interesse dovrebbero rimanere vicino allo zero per un “tempo considerevole”.

Detto questo, il principale problema degli investitori sembra essere legato proprio ai tempi e alle modalità che la Federal Reserve seguirà per alzare i tassi di interesse, bloccati vicino allo zero dal 2008. Infatti, se il mercato del lavoro continua a mostrare segni di miglioramento, l’inflazione rimane piuttosto debole influenzata anche dal significativo ribasso dei prezzi del greggio.

L’argento scende al di sotto dei 16$ registrando una perdita di 301 punti sul retro dei deboli numeri riportati dalla Cina. In un simile scenario, anche il rame si muove al ribasso per attestarsi su quota  3.029$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come i dati HSBC relativi al PIL della Cina abbiano mostrato un calo significativo nella produzione avvicinandosi sempre di più al livello di contrazione. Stando a quanto riportato giovedì dall’HSBC Holdings PLC, infatti,  nel mese di novembre, l’indice di attività dei responsabili agli acquisti del settore manifatturiero della Cina è sceso a 50,0 contro i 50,4 punti mostrati dalla lettura finale di ottobre. .

Ricordiamo come una lettura superiore ai 50 indichi un’espansione rispetto al mese precedente, mentre una lettura inferiore ai 50 sia sintomo di contrazione.  Stando ai numeri riportati dall’HSBC, nel mese di novembre le esportazioni, il mercato del lavoro e i prezzi si sono mossi tutti al ribasso, tuttavia, i nuovi ordini potrebbero mostrare uno scenario potenzialmente rialzista per il prossimo mese.

In un comunicato, Qu Hongbin, economista presso l’HSBC ha dichiarato quanto segue: ” Per i prossimi mesi vediamo ancora forti incertezze legate al mercato immobiliare e alle esportazioni. La crescita deve ancora affrontare significative pressioni al ribasso.”

Secondo gli analisti di Reuter, in uno scenario a lungo termine, il mercato potrebbe registrare un surplus anche il prossimo anno, poiché si prevede che l’offerta superi la domanda di 350 mila tonnellate.

Nic Brown, responsabile della ricerca delle materie prime a Natixis, ha mostrato come in Cina l’ente statale  per le riserve strategiche (State Reserve Bureau) abbia accumulato 700 mila tonnellate di rame, ipotizzando così un deficit per quest’anno. Tuttavia, la vera domanda riguarda il prossimo anno, infatti, i mercati stanno cercando di capire quali potrebbero essere le conseguenze se lo State Reserve Bureau smettesse di acquistare rame. L’eccessiva quantità di metallo rosso potrebbe, infatti, spingere al ribasso i prezzi del rame per i prossimi due anni. Inoltre, l’assenza di progetti pilota e la riduzione delle raffinerie  potrebbero esercitare una forte pressione ribassista sul metallo.

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