Petrolio… petrolio… fiumi di petrolio! Ora più che mai il mondo sguazza nel petrolio, specialmente dopo che l'Opec ha deciso di mantenere aperti i
Petrolio… petrolio… fiumi di petrolio! Ora più che mai il mondo sguazza nel petrolio, specialmente dopo che l’Opec ha deciso di mantenere aperti i rubinetti fino al momento in cui “la vasca non sia stracolma”. Alla riunione dell’Opec di ieri ha prevalso la linea del leader indiscusso, l’Arabia Saudita, e della sua spalla destra, gli Emirati Arabi Uniti. I membri hanno votato a favore del mantenimento degli attuali livelli di produzione, che comportano un eccesso di 2 milioni di barili di petrolio al giorno: abbastanza da far precipitare la situazione. Ieri il petrolio greggio WTI e il Brent hanno perso $ 5,00, ma il greggio WTI ha ceduto altri cinque dollari nel corso della sessione asiatica, toccando quota 68,87, mentre il Brent ha perso solamente 44 centesimi, attestandosi a 72,45. Le notizie di ieri hanno fatto la felicità di distributori e consumatori statunitensi. Ogni ribasso sui prezzi del petrolio si riflette in una riduzione dei costi della benzina alla pompa, e altrettanto avviene per le bollette del gas e in generale sui costi dell’energia. Il momento potrebbe non essere proprio il più opportuno; gli americani prevedono di spendere cifre record in questi giorni di vacanza, iniziata ufficialmente alla mezzanotte di ieri notte, mentre i consumatori si mettevano in fila in coda ai distributori di tutto il paese. La decisione potrebbe non avere un esito così felice, dal momento molti paesi di tutto il mondo dipendono dalle esportazioni di petrolio. Molti si aspettavano che l’Opec avrebbe concordato un taglio della produzione di petrolio allo scopo di sostenere i prezzi. L’organizzazione dei maggiori nazioni produttori di petrolio però, dopo sei ore di trattative, si è rifiutata di cambiare linea. Nello specifico, l’Arabia Saudita, il paese che esercita la maggiore influenza fra i membri dell’Opec, era orientata a favore del mantenimento dei livelli di produzione.
Il segretario generale dell’Opec Abdullah El-Badri ha dichiarato che il cartello aspetta con ansia la prossima riunione del mese di giugno a Vienna, dove si trova la sede dell’organizzazione. “Vedremo come si evolverà il mercato” ha detto nel corso della conferenza stampa di chiusura. “Come abbiamo già detto molte volte, non è il caso di andare in panico”.
I prezzi della benzina sono scesi a $ 2,84 al gallone, il minimi dal novembre 2010. La discesa dei prezzi favorita dal ribasso dei prezzi del petrolio greggio. “Le circostanze continuano a favorire un ribasso dei prezzi del petrolio ” ha dichiarato Lundberg, aggiungendo che l’offerta di petrolio è rimasta abbondante che anche il rafforzamento del dollaro contribuisce allo stato delle cose.”Sono mesi oramai che il prezzo del petrolio spinge i prezzi al ribasso.” La benzina ha ceduto 41 centesimi al gallone rispetto allo scorso anno e è scesa 88 centesimi dal picco del 2014 toccato a maggio, a $ 3,72. Il gruppo di interesse del settore automobilistico AAA ha previsto che nel corso del fine settimana di vacanze.46,3 milioni di americani viaggeranno per almeno 50 miglia lontano da casa Questo si traduce in un notevole aumento della spesa dei consumatori. Secondo una recente indagine di Accenture, quest’anno i consumatori prevedono di spendere in media $ 718 ciascuno in regali.