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I Mercati Tengono Sotto Osservazione l’Inflazione dell’Aussie e l’ Aumento delle Esportazioni in Giappone

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 22, 2014, 19:03 GMT+00:00

Martedì i mercati e le valute asiatiche hanno reagito alla pubblicazione dei dati sull'economia cinese che indicano un rallentamento della crescita

I Mercati Tengono Sotto Osservazione l’Inflazione dell’Aussie e l’ Aumento delle Esportazioni in Giappone

I Mercati Tengono Sotto Osservazione l'Inflazione dell'Aussie e l’ Aumento delle Esportazioni in Giappone
Martedì i mercati e le valute asiatiche hanno reagito alla pubblicazione dei dati sull’economia cinese che indicano un rallentamento della crescita economica nel terzo trimestre, ai minimi dalla crisi finanziaria globale del 2008, mentre il crollo dei mercati immobiliari è gravato sul settore manifatturiero e sugli investimenti, aggiungendosi al clima di preoccupazione la crescita globale stagnante. Fra luglio e settembre l’economia è cresciuta del 7,3% (rispetto allo scorso anno), leggermente sopra alle previsioni che indicavano un 7,2%, ma comunque al di sotto del 7,5% del secondo trimestre. Questa mattina i trader hanno spostato l’attenzione sull’inflazione in Australia e i dati sulla bilancia commerciale giapponese, entrambi su terreno positivo. L’Aussie ha toccato quota 0,8794, registrando un incremento di sette punti, mentre il kiwi ha guadagno 19 punti per raggiungere quota 0,7980. Nel corso della sessione statunitense, AUD, sull’onda del rafforzamento del biglietto verde, è sceso dagli $ 0,88 nel corso della sessione statunitense. Il movimento di prezzo ha comunque deluso i mercati, dato che il dollaro australiano poteva avvantaggiarsi del supporto dei dati cinesi positivi di martedì e del miglioramento sulle borse di tutto il mondo.
I dati sull’inflazione di questa mattina forniti dall’Australian Bureau of Statistics, in larga parte in linea con le aspettative del mercato, non hanno però avuto un impatto duraturo sul dollaro Aussie. L’ultima pubblicazione dei dati sull’inflazione conferma le intenzioni della Reserve Bank di lasciare i tassi di interesse ufficiali ai minimi storici ancora a lungo, come più volte anticipato.

Il secondo ribasso più robusto, nei mesi che vanno da giugno a settembre, è stato registrato dal carburante per automobili, in ribasso del 2,5% in parte grazie al contemporaneo crollo dei dei prezzi del petrolio. La Reserve Bank ripone più attenzione alle misurazioni dell’inflazione di fondo, depurata dai i beni più volatili. Anche questi dati sono comunque positivi – la media ponderata è cresciuta fra lo 0,4 e lo 0,6 per chiudere l’anno in rialzo del 2,5 per cento.

Il Giappone ha potuto apprezzare un rapporto sulla bilancia commerciale migliore delle previsioni. Le esportazioni nel mese di settembre sono aumentate al tasso più alto dell’ultimo anno, smorzando i timori che il principale motore della crescita del paese fosse in difficoltà. Secondo quanto affermato dal ministro delle finanze, le Esportazioni sarebbero cresciute del 6,9% su base annua, leggermente sopra alle previsioni Reuters del 6,8%, e dopo la contrazione dell’1,3% registrato nel mese di agosto. Il JPY raggiunge quota 106,84 contro il dollaro USA.

Nel frattempo le importazioni sono cresciute del 6,2% su base annua, superando le aspettative di un + 3% e dopo la contrazione dell’1,5% registrato nel mese di agosto. Il deficit della bilancia commerciale ha toccato quota 958,3 miliardi, dato superiore alle aspettative per 777 miliardi.

I mercati si sono dimostrati piuttosto apatici e incerti di fronte alle indiscrezioni secondo le quali la BCE avrebbe cominciato a comprare obbligazioni societarie allo scopo di stimolare l’economia. Martedì, nel corso della sessione europea e statunitense, le principali valute hanno perso terreno contro il biglietto verde. L’euro è sceso dai massimi in prossimità di 1,2835$ ai minimi vicini ai 1,2715$, chiudendo la sessione statunitense vicino a 1,2720$. Secondo alcune indiscrezioni la Banca Centrale Europea starebbe considerando l’acquisto di obbligazioni societarie per stimolare l’economia regionale. Un articolo di Reuters riporta che il piano di acquisto titoli della BCE potrebbe essere approvato entro dicembre e cominciare a inizio anno. Il piano potrebbe contribuire a sanare bilanci delle banche a favore la cessione di credito, in particolar modo nelle economie periferiche.

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