Il dollaro ha finalmente tirato il fiato dopo il rally iniziato una settimana fa grazie al balzo inatteso dell’inflazione e alle parole di sostegno del
I mercati Usa si sono invece mossi in territorio negativo: il Dow Jones ha perso 37 punti fino a 18.126; lo S&P è calato di 3 punti portandosi a 2.121; il NASDAQ infine ne ha ceduti 9 fino a 5.098. Giornata di ribassi anche per i mercati europei: l’FTSE ha perso 8 punti flettendo a 7.041; il CAC ne ha persi 45 portandosi a 5.138; il DAX ne ha ceduti 98 fino a 11.678.
Stamattina il dollaro si è preso un momento per rifiatare dopo la gran corsa degli ultimi giorni, dopo che le attese per un rialzo dei tassi Usa nel corso di quest’anno avevano portato il biglietto verde a toccare il massimo degli ultimi 12 anni contro lo yen. Il dollaro è negoziato a 123,72¥, in calo da quota 123,96¥ raggiunta alla Borsa di New York e dal massimo dal dicembre 2002 a 124,46¥.
Il rialzo nei confronti dello yen evidenzia quanto siano cresciute le attese per un intervento sui tassi da parte della Fed nel corso del 2015 nello stesso frangente in cui la BoJ sta considerando la possibilità di incrementare gli stimoli monetari a un economia nipponica in difficoltà. Le possibilità di assistere a un rialzo dei tassi – che solitamente provoca un incremento della domanda di asset denominati in dollari – sono aumentate sensibilmente dopo gli ultimi favorevoli dati economici Usa e le parole del presidente Fed Yellen, che la scorsa settimana ha confermato che l’intervento arriverà “a un certo punto di quest’anno”.
I dati economici provenienti stamattina dal Giappone hanno mostrato che, ad aprile, la spesa delle famiglie si è contratta inaspettatamente, mentre l’inflazione e l’output dell’industria continuano a stentare – tutto ciò non fa che alimentare le supposizioni di quanti scommettono sull’incremento degli stimoli all’economia da parte della Bo entro la fine dell’anno. Enrique Diaz-Alvarez, Chief risk officer per i servizi finanziari di Ebury, ha detto che “la BoJ sarà costretta a iniettare nuovi stimoli nel corso dell’anno”.
Stamane l’euro ha recuperato terreno per essere negoziato a 1,0953$, in rialzo di 5 punti grazie al supporto degli indicatori economici. L’euro si è apprezzato mentre la Grecia sta continuando a battersi per trovare un’intesa con i suoi creditori finalizzata a impedire un default sempre più imminente: il fatto che i segnali sull’andamento dei negoziati siano tutto sommato contrastanti ha lasciato praticamente invariati gli altri mercati. Un funzionario di uno dei paesi dell’Eurozona ha spiegato a Reuters che i creditori sostengono che i negoziati con Atene procedono troppo lentamente e che un accordo è al momento impensabile. Ciononostante, il governo Tsipras continua a ribadire che intende siglare un’intesa con le istituzioni entro domenica.