I Cambiamenti nelle Intenzioni di Voto sull’Indipendenza della Scozia Spingono GBP/USD al Ribasso

Lunedì, in seguito alla pubblicazione nel fine settimana di un sondaggio secondo il quale i voti a favore dell’indipendenza della Scozia avrebbero superato i voti degli oppositori, la coppia GBP/USD ha aperto registrando un gap ribassista che ha portato il cambio ai minimi degli ultimi 10 mesi. In base a questo sondaggio condotto da YouGov, il 47% dei potenziali elettori votanti sarebbe a favore dell’indipendenza della Scozia, mentre il 45% sarebbe contrario. Il sondaggio ha registrato per la prima volta un vantaggio del fronte dei favorevoli rispetto agli oppositori. La campagna referendaria a favore dell’indipendenza dovrebbe continuare questa settimana con i comizi in programma per il 18 settembre.

L’ondata di vendite della sterlina ha una funzione preventiva, dal momento che molti analisti credono che indipendenza della Scozia possa provocare un ribasso della sterlina fino a 5%. Alcuni credono anche che l’eventuale secessione dal Regno Unito potrebbe avere delle ripercussioni in Europa, portando qualcuno a chiedere uscita del Regno Unito dell’Unione Europea.
La coppia EUR/USD rimane invariata e all’interno del range della scorsa settimana mentre da un punto di vista tecnico le condizioni di ipervenduto e il timore di uno short-squeeze (un’ondata di azioni di copertura delle posizioni short) ha indotto molti trader a rimanere in attesa. Anche i trader in euro si tengono aggiornati sull’evolversi della situazione nel Regno Unito.
La scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha sorpreso gli investitori abbassando il tasso di interesse di riferimento e adottando nuove misure di alleggerimento quantitativo. Entrambi gli eventi hanno determinato una pressione sulla valuta provocata dall’eccesso di liquidità.

Al Comex i futures sull’oro per il mese di dicembre non hanno sostenuto il rialzo dopo aver stampato venerdì sul grafico giornaliero un’inversione di natura tecnica del prezzo in chiusura. Il pattern grafico potenzialmente rialzista si è formato in seguito alla pubblicazione del debole rapporto sulle buste paga del settore non agricolo Usa, che ha indotto gli investitori a pensare che la Fed potrebbe procrastinare l’aumento dei tassi di interesse a fine 2015 piuttosto che a metà 2015 come avevano previsto i trader.
Sul mercato del petrolio greggio per il mese di ottobre il prezzo ha perforato il livello di supporto a 92,50 $. Rimane ancora sul campo il problema dell’eccesso di offerta, ma i trader hanno cercato di formare un livello di fondo sulla base del rafforzamento dell’economia. Il deludente rapporto sul lavoro negli USA di giovedì ha fatto capire che la ripresa economica potrebbe aver perso slancio, e questo ha provocato una nuova ondata di vendite.

A pesare sui prezzi hanno anche contribuito il calo inaspettato delle esportazioni dalla Cina per il mese di agosto e le notizie di nuovi scontri in Ucraina. I rapporti di oggi hanno mostrato come le importazioni in Cina nel mese di agosto abbiano registrato un contrazione del 2,4%, ben al di sotto delle aspettative. Le esportazioni di questo mese sono invece in rialzo, a 9,4%. Infine, nonostante l’annuncio del cessate il fuoco, durante il fine settimana delle esplosioni hanno scosso l’Ucraina.