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Greggio Nuovamente Al Ribasso, Inizia La “Guerra Dei Prezzi”

Da
Barry Norman
Pubblicato: Oct 13, 2014, 18:04 GMT+00:00

Lunedì i prezzi del greggio si muovono nuovamente al ribasso sorprendendo gli investitori che, dopo il drastico calo della scorsa settimana, si

Greggio Nuovamente Al Ribasso, Inizia La “Guerra Dei Prezzi”

Lunedì i prezzi del greggio si muovono nuovamente al ribasso sorprendendo gli investitori che, dopo il drastico calo della scorsa settimana, si aspettavano un rimbalzo del combustibile. Il greggio perde 1,18$ ed é scambiato a 84,65$ mentre il Brent posta un calo di 1,22$ ed é negoziato a 89,36$. I trader continuano a voltare le spalle al mercato energetico, pertanto, i prezzi delle materie prime si muovono nuovamente al ribasso. Un’ondata di cattive notizie continua a colpire il settore, inoltre, un rallentamento della ripresa economica, un surplus delle scorte di greggio e un dollaro forte continuano a gravare sui prezzi del greggio.

Ricordiamo come, la scorsa settimana, per la prima volta in due anni, il Brent abbia rotto al di sotto dei 90$. I deboli numeri economici tedeschi hanno alimentato i timori riguardanti la possibilità di assistere presto una nuova recessione europea. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come, il 9 ottobre, l’S & P 500 si sia mosso al ribasso perdendo il 2%, calo che ha mostrato una fortissima volatilità del mercato.  Il fondo monetario internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita economica globale tanto per il 2014 quanto per il 2015, sottolineando inoltre come “la suddetta crescita sia ancora mediocre”.

La domanda di greggio in Cina posta i minimi degli ultimi anni, scenario che potrebbe aggravarsi con l’attuale surplus delle scorte. Ricordiamo, inoltre, come nel mese di luglio, le importazioni di greggio in Cina abbiano postato un forte calo. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come l’attuale ribasso dei prezzi non sia del tutto inaspettato: dal 2008 ad oggi la produzione di greggio é aumentata costantemente. Infatti, stando a quanto riportato dall’EIA, negli ultimi 5 anni, la produzione di greggio e di combustibili liquidi é aumentata del 10% passando dagli 83.3 milioni di barili giornalieri registrati nel 2009 agli attuali 91 milioni di barili giornalieri, dato relativo al 2014. Ad influire negativamente sul mercato del greggio anche la debolezza della domanda: dal 2008 ad oggi, gli Stati Uniti, l’Europa ed il Giappone hanno ridotto il loro consumo di circa il 10% pari a 4 milioni di barili giornalieri. Tuttavia, la domanda da parte delle economie emergenti continua a salire nonostante il rallentamento della crescita economica dei suddetti paesi.

Secondo il Goldman Sachs, un’ulteriore calo dei prezzi del greggio potrebbe smorzare la forte ascesa redditizia della trivellazione di scisto. Nelle ultime 4 settimane i prezzi del greggio  hanno postato un calo dell’8% a livello mondiale, rompendo al di sotto dei 90% al barile per la prima volta in due anni. Giovedì le azioni della  Bakken Shale con sede in North Dakota hanno postato un calo del 5%. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal un ulteriore ribasso dei prezzi porterebbe inevitabilmente ad un drastico rallentamento dell’attività. Nel mese di novembre l’Iraq ha tagliato i prezzi del greggio per gli acquirenti europei e asiatici, seguendo l’esempio di altri paesi rivali, membri dell’ OPEC.

Stando ai prezzi di vendita ufficiali pubblicati domenica dall’Iraq’s State Oil Marketing Company, la società avrebbe apportato un taglio di 2,50$ al barile per i compratori asiatiti e di 4,75$ per gli acquirenti europei. La mossa dei membri dell’OPEC prende piede un mese prima della riunione semestrale dell’organizzazione, riunione che si dovrebbe tenere a fine novembre. La scorsa settimana, il prezzo medio del greggio posta i minimi da dicembre 2010.

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