Questa mattina il mercato del greggio WTI si muove in ribasso perdendo 57 centesimi ed è negoziato a 60,36$ poiché i trader hanno avviato una presa di
I prezzi del greggio statunitense si muovono leggermente in ribasso a seguito del rilascio del rapporto d’inventario settimanale EIA. Il rapporto, infatti, ha mostrato come, nella settimana terminata il 1 maggio 2015, l’entrata di greggio nelle raffinerie statunitensi sia aumentata di oltre 16,3 milioni di barili giornalieri, 247.000 barili giornalieri in più di quelli riportati la settimana precedente. La scorsa settimana le raffinerie hanno lavorato al 93% della loro capacità. sempre nella stessa settimana, la produzione della benzina è diminuita raggiungendo quota 9,2 milioni di barili giornalieri. Aumenta, invece, la produzione di carburante distillato con una media di 5,0 milioni di barili giornalieri.
Le importazioni di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 6,5 milioni di barili giornalieri postando un calo di 905.000 barili giornalieri rispetto alla settimana precedente. Ricordiamo come nelle ultime 4 settimane le importazioni di greggio degli Stati Uniti siano aumentate in media di oltre 7,2 milioni di barili giornalieri, circa il 5,0% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La scorsa settimana il totale delle importazioni di benzina (diesel compreso) é aumentato di 626,000 barili giornalieri, mentre quella dei combustibili distillati posta un rialzo di 112.000 barili giornalieri.
I recenti e i presunti aumenti della produzione statunitense hanno aperto una discussione sulle implicazioni delle attuali limitazioni imposte alle esportazioni di greggio, soprattutto per quanto riguarda i prezzi, tanto a livello mondiale quanto a livello nazionale, i livelli di produzione nazionale e l’attività di raffinazione. In risposta a queste molteplici richieste, la Energy Information Administration degli Stati Uniti ha avviato un’analisi volta a far maggior chiarezza su tali quesiti.
Dopo aver postato una costante ascesa nelle ultime due settimane i mercati sembrano essere piuttosto sensibili. Il calo del numero degli impianti di perforazione ha gravato sulle future prospettive e sulla futura produzione di greggio. Secondo i funzionari, la produzione di greggio libico è inferiore ai 500.000 barili giornalieri, un terzo di quella pompata prima del 2010. Il calo della produzione libica agisce positivamente sui prezzi del combustibile. A fronte di ciò, ui trader possono aspettarsi un rincaro dei prezzi del greggio, poiché l’Arabia Saudita sta aumentando i prezzi del greggio venduto ai consumatori. Inoltre, l’interruzione delle esportazioni libiche consentirà un incremento del sentimento riguardante i prezzi del petrolio.
A seguito del doppio cambio di governo attuato dal re Salman, la struttura politica e il settore petrolifero, settore chiave dell’Arabia Saudita, potrebbero avere un copinvolgimento maggiore nella fornitura di greggio. Dal 23 gennaio, data dell’ascesa al trono di Salman, il Re si è mosso rapidamente per passare il potere nelle mani della nuova generazione. Tre mesi dopo ha deciso di collocare al potere due nipoti del fondatore della dinastia del Re Abdulaziz al-Saud, noto anche come Ibn Saud. In linea diretta di successione: un nipote, Mohammed bin Nayef, come principe ereditario, e il figlio prediletto Mohammed come vice. Uno scenario senza precedenti.