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Gli investitori in azioni approfittano di un rapporto sull’occupazione Usa contrastante per realizzare i profitti

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Oct 8, 2016, 05:54 GMT+00:00

In seguito alla diffusione di dati sulle buste paga dei settori non agricoli negli USA, i venditori tornano a colpire i mercati azionari statunitensi

Gli investitori in azioni approfittano di un rapporto sull’occupazione Usa contrastante per realizzare i profitti

In seguito alla diffusione di dati sulle buste paga dei settori non agricoli negli USA, i venditori tornano a colpire i mercati azionari statunitensi spingendo i mercati in netto ribasso. A metà sessione lo S&P’s 500 perde lo 0,82%, mentre i future sul Nasdaq 100 Index sono in ribasso dello 0,72% e il Dow Jones Industrial Average cede lo 0,71%.

I trader stanno reagendo al rapporto sull’occupazione USA contrastante che a un’analisi superficiale pare ribassista, ma guardato con più attenzione è rialzista. Alcuni ritengono che per digerire interamente il rapporto occorrerà l’intero fine settimana. Dietro la pressione di vendita anche il basso volume di scambi in vista del lunedì festivo per il Columbus Day.

Il rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli di oggi, riferito al mese di settembre, ha deluso le aspettative fermandosi a 156.000 posti di lavoro, a fronte dei 177.000 previsto dai trader. Il tasso di disoccupazione aumenta al 5,0% mentre il salario orario medio cresce dello 0,2%.

La reazione al rapporto è stata contrastante. Alcuni investitori non gradiscono il dato principale o l’aumento del tasso di disoccupazione, altri apprezzano l’incremento del salario medio orario e il leggero aumento delle ore di lavoro. Il salario medio orario ha infatti subito un incremento di 6 centesimi per un tasso annuale del 2,6%. Aumenta di un decimo anche la settimana media lavorativa, a 34,4 ore.

L’azione di prezzo sui principali mercati finanziari suggerisce che il rapporto non è abbastanza positivo da far ipotizzare un incremento dei tassi nel mese di novembre, ma non tanto deludente da portare ad escludere un innalzamento dei tassi nel mese di dicembre.

VALUTE

I mercati di valute sono controllate dalla direzione dell’indice del dollaro USA. A inizio sessione l’indice si è mosso in rialzo reagendo l’affondo della sterlina britannica per poi scendere vistosamente in seguito alla diffusione di dati sull’occupazione un statunitense, a suggerire che gli investitori vedono come meno probabile un innalzamento anticipato dei tassi. Si è poi verificato un rimbalzo tecnico probabilmente a causa di un eccesso di vendite.

La coppia GBP/USD sta recuperando terreno dopo l’ondata di vendite di inizio sessione, identificata come un “flash crash”. Potrebbe essersi trattato solamente di una massiccia ondata di vendite generate dai computer e provocata da un eccesso di ordini di vendita.

La coppia EUR/USD ha recuperato terreno dopo un’ondata di vendite associata a quella della sterlina. I dati deludenti sull’occupazione negli Usa hanno contribuito a sostenere la coppia forex.

l’ondata di vendite sui mercati azionari sta contribuendo sostenere lo Yen giapponese. A metà sessione, la coppia USD/JPY sembra apprestarsi a chiudere la giornata in ribasso per la prima volta dal 26 settembre.

MATERIE PRIME

Non basta la debolezza del dollaro e l’ondata di vendite sulle borse USA a sostenere i future sull’oro. Il mercato si attesta in questo momento, vicino alla chiusura giornaliera, in ribasso dello 0,3%.

Le prese di beneficio legate alle condizioni di iper comprato tecnico stanno spingendo il prezzo del petrolio in ribasso; il mercato sta anche formando un pattern di inversione tecnica che potrebbe portare a un calo dei prezzi all’inizio della prossima settimana.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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