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Gli investimenti che non ti aspetti

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Feb 10, 2015, 15:39 GMT+00:00

E' noto come una delle criticità maggiori in capo al Bel Paese sia la tendenza all'accantonamento di fondi, alimentando quote di risparmio crescenti che

Gli investimenti che non ti aspetti
Gli investimenti che non ti aspetti

E’ noto come una delle criticità maggiori in capo al Bel Paese sia la tendenza all’accantonamento di fondi, alimentando quote di risparmio crescenti che raramente nutrano i flussi dell’economia reale.

Una recente indagine di “Assoreti” (Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti) dimostra come il trend si sia invertito nel 2014, facendo osservare come il settore dei promotori finanziari abbia registrato un aumento di raccolta netta complessiva pari a 23,6 miliardi di euro, toccando il +42,4% rispetto al 2013, che si attestava sui 16,6 miliardi di euro.

Nel mese di dicembre, prosegue il report, la raccolta netta positiva dei promotori finanziari si è attestata sui 2,5 miliardi di euro, vantando un progresso di 50,9 punti percentuale sul mese precedente.
I prodotti del risparmio gestito fanno segnare numeri da record, ponendosi sui 23,7 miliardi di euro gli investimenti netti, raggiungendo così il miglior risultato di sempre e scalzando il dato del 2013 di 20,6 miliardi.
Viceversa, i prodotti in regime amministrato sono in lieve calo, con uscite per 67 milioni, contro i -4 miliardi del 2013.

La spinta sul gestito arriva dal comparto assicurativo: nel 2014 i volumi complessivi di raccolta sono pari a 12,4 miliardi, con un tasso di crescita pari al 75,0% (7,1 miliardi nel 2013). Le unit linked, che investono i premi in fondi o sicav, si confermano i prodotti assicurativi più richiesti, con premi netti per 10 miliardi, contro i 6,7 miliardi nel 2013; aumenta anche l’interesse per le polizze vita tradizionali sulle quali vengono versate risorse per 3 miliardi (1,6 miliardi nel 2013).

La raccolta netta diretta in quote di organi di investimento collettivo del risparmio ammonta a poco meno di 8 miliardi (12,1 miliardi nel 2013). Gli investimenti si concentrano sui comparti domiciliati all’estero, con una raccolta complessiva di 6,3 miliardi (12,2 miliardi nel 2013). Torna positivo il bilancio annuale sui fondi aperti di diritto italiano, con flussi netti di risorse per 1,8 miliardi (-72 milioni nel 2013), mentre si osservano perdite nette sui fondi speculativi per 66 milioni (-131 milioni nel 2013) e sui fondi chiusi per 49 milioni (17 milioni nel 2013).

E’ rilevante la crescita dei volumi di raccolta anche per le gestioni patrimoniali individuali: gli investimenti complessivi dell’anno ammontano a 2,7 miliardi, in netto progresso sugli 822 milioni del 2013, e si concentrano principalmente sulle Gestioni in fondi (1,7 miliardi).

Nel 2014, le risorse nette confluite al sistema di OICR aperti attraverso l’attività svolta dalle reti di promotori ammontano a 20,2 miliardi di euro, rappresentando quasi un quarto (23,2%) degli investimenti netti complessivi destinati a fondi comuni e Sicav (86,8 miliardi di euro). Il rimanente, vale a dire i tre quarti, sono relativi alla raccolta netta rateizzata attraverso sportelli bancari.

Si assiste al disinvestimento sui prodotti in regime amministrato, pari, al netto dai titoli di debito, di 4 miliardi (-3,7 miliardi nel 2013), mentre è positivo il bilancio sui titoli azionari per 655 milioni (189 milioni nel 2013).

Cresce il numero dei risparmiatori seguiti dalle reti: a fine anno i clienti primi intestatari dei contratti erano in numero di 3,472 milioni (+4,3% rispetto al 2013). Aumenta anche il numero di promotori finanziari con mandato dalle società rientranti nell’indagine dell’Assoreti: a fine dicembre questo era pari a 21.741 unità (21.362 nel 2013), con una rappresentatività del 92,6% dell’intero comparto associativo.

Da questi dati emerge una forte fiducia nella finanza italiana, segnale che investire nel Bel Paese è possibile e, strano ma vero, sembrerebbe essere anche sicuro.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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