Questa mattina il greggio WTI guadagna 9 centesimi per attestarsi su quota 98,38$, tuttavia rimane al di sotto dei 100$, livello dalla forte pregnanza
Questa mattina i mercati asiatici sono scambiati su una nota leggermente negativa sul retro dei deboli numeri dei servizi cinesi che hanno mostrato un rallentamento della crescita nella seconda più grande economia mondiale. Nel mese di luglio l’HSBC Services Purchasing Managers’ Index della Cina riporta un calo di 3,1 punti per attestarsi su quota 50 punti contro i 53,1 di giugno. Nella sessione di ieri, l’indice del dollaro si muove leggermente al rialzo sul retro di un debole sentimento del mercato che incrementa la domanda per la valuta a basso rendimento.
I prezzi del greggio si muovono al rialzo su entrambi i lati dell’Atlantico, il WTI guadagna lo 0,4% mentre il Brent registra un incremento dello 0,2% poiché i trader hanno spostato la propria attenzione sulla violenza in Libia e in altre regioni, scenario che incrementa le preoccupazioni riguardanti una possibile interruzione delle forniture. Il combustibile europeo si attesta su quota 105,58$ tuttavia rimane al di sotto del suo range medio di trading. Come detto in precedenza, gli acquirenti sono stati attirati dai crescenti timori riguardanti una possibile interruzione delle forniture dovuta ai continui disordini in Libia e in Iraq. A tale proposito ricordiamo come entrambi i paesi rappresentino un fulcro della produzione mondiale di greggio. Inoltre, la crisi in Ucraina orientale , dove i separatisi filo russi combattono le truppe governative ucraine, alimenta le suddette preoccupazioni.
Le autorità di Baghdad hanno deciso di aiutare i ‘peshmerga’ nella loro contro-offensiva in risposta all’espansione dei ribelli sunniti ‘jihadisti’, lanciando una forma di rara cooperazione con le forze curde che secondo alcuni osservatori testimonia l’aggravarsi della situazione nel nord dell’Iraq.i militanti sunniti hanno sequestrato due piccoli giacimenti petroliferi nel nord Iraq, che, stando a quanto riportato da un funzionario del Nord Oil Company, avevano una capacità complessiva di 20 000 barili giornalieri. Ricordiamo come l’Iraq sia il secondo più grande produttore delle 12 nazioni OPEC:. Il paese produce 3,4 milioni di barili giornalieri e detiene più dell’11% delle riserve mondiali.
Questa sera l’American Petroleum Institute dovrebbe rilasciare il suo rapporto settimanale sulle scorte mostrando, per la settimana terminata il 1 agosto, un calo di 1 milione di barili delle scorte di greggio degli Stati Uniti. Le scorte di benzina dovrebbero rimanere invariate mentre quelle dei distillati dovrebbero riportare un incremento di 0,8 milioni di barili.
Gli investitori attendono il rilascio del rapporto sulle scorte di combustibile statunitense, previsto per mercoledì, al fine di comprendere al meglio le sorti della domanda del più grande consumatore mondiale di greggio. Si prevede una domanda solida ed un calo di 300.000 barili delle scorte di benzina. Ricordiamo come, in questo periodo dell’anno, le scorte di benzina siano strettamente monitorate poiché la stagione estiva apre le porte a numerosi viaggiatori incrementando così la domanda dei carburanti. tuttavia, quest’anno il consumo sembra essere piuttosto ridotto. La scorsa settimana il prezzo medio nazionale della benzina si muove al ribasso perdendo 1,5 centesimi a gallone per attestarsi su quota 3,49$ a gallone. Ricordiamo come nell’ultimo mese il prezzo medio nazionale sia diminuito di 16,4 centesimi a gallone, un numero nettamente superiore al calo di 12.3 centesimi a gallone registrato lo scorso anno.