Germania, gli ordini nel settore manifatturiero deludono le previsioni degli esperti. Bene gli ordinativi esterni, male quelli interni.
Il settore manifatturiero in Germania continua la sua crescita anche nel mese di marzo, ma solo del +0,6%, mentre le aspettative degli esperti erano decisamente più alte: +1,6%.
La Germania cresce, ma non abbastanza per gli esperti. I dati sono stati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica tedesco (Destatis), omologo del nostro servizio di statistica Istat.
Gli ordini price-adjusted e calendar adjusted progrediscono solo del +0,6% a marzo, sono dati provvisori ma che si presentano sotto le aspettative e questo non piace ai mercati, in particolare quelli finanziari, dove la sensibilità è alta, anzi altissima dopo l’annuncio di Trump di far scattare i dazi contro le merci cinesi a partire da venerdì prossimo.
Tornando alla Germania, il mese di febbraio 2019 non aveva dato un buon risultato, infatti, la revisione dei primi dati parziali ha dato come esito un calo del 4% negli ordini rispetto al mese di gennaio 2019.
Secondo i dati forniti dal Destatis, gli ordinativi provenienti dalla domanda interna sono diminuiti del 4,2%, all’opposto, gli ordinativi provenienti dall’estero sono cresciuti del +4,2%. La bilancia ne esce in equilibrio, ma non è certo una condizione positiva.
La Germania esporta molto in Europa, la richiesta di prodotti tedeschi da parte dei paesi dell’area euro incrementa in un solo mese del +8,6% rispetto al mese precedente. Per quanto riguarda gli ordinativi dei paesi non area euro, la crescita è del +1,4%.
Passando ai dati sulla produzione di marzo, i dati statistici rilevano un calo di produzione da parte dei produttori di beni intermedi che si attesta sul -1,5% rispetto al mese di febbraio 2019.
Meglio, invece, la produzione di beni capitali che aumentano del +1,1% nello stesso periodo. Passando ai beni di consumo, in Germania si registra un aumento di nuovi ordini del +6,4%.
Uno sguardo all’indice DAX 30 di quest’oggi.
Alla Borsa di Francoforte l’indice DAX 30 è in lievissima perdita dello 0,021% al momento della pubblicazione. L’indice è a 12.283,40 punti, in calo di circa 2,57 punti rispetto a ieri.
La giornata del 6 maggio è stata pesante per l’indice DAX, che in poche ore è crollato da 12.412,75 punti (la chiusura di venerdì 3 maggio) a 12.150,04 alle ore 11:00 del 6 maggio.
L’indice è risalito durante la giornata di ieri attestandosi a 12.286,88 punti alle ore 18:00 di ieri 6 maggio.
Pesa la recrudescenza della guerra commerciale tra USA e Cina, dopo la minaccia di Trump di innalzare i dazi già dalla fine di questa settimana.
Questi i migliori titoli dell’indice DAX 30 alla Borsa di Francoforte di quest’oggi.
Wirecard: + 3,95% (131,55 euro);
Vonovia: +3,22% (46,2 euro);
RWE: +1,72% (21,94 euro);
Merck: +1,6% (96,38 euro);
Dt. Telekom: +1,02% (15,046 euro);
Ed ecco, invece, i titoli peggiori del listino DAX 30 alla Borsa di Francoforte di questo martedì 7 maggio.
Henkel: -3,95% (88,04 euro);
Volkswagen: -1,21% (155,72 euro);
Bay.Motoren Werke: -0,97% (73,28 euro);
Deutsche Post: -0,94% (30,035 euro);
Deutsche Bank: -0,92% (7,134 euro);
Riportiamo infine le performance di periodo dell’indice tedesco DAX 30.
Risultati a 1 settimana: -0,39%;
Performance a 1 mese: +2,25%;
Rendimento a 6 mesi: +6,93%;
Performance YRD: +16,30%;
Risultati a 1 anno: -4,21%.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.