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Gas Naturale e Greggio In Ribasso

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jun 11, 2015, 15:37 GMT+00:00

Ieri il mercato del greggio WTI e quello del Brent si muovono in rialzo sulla scia di un dollaro debole. Stando a quanto dichiarato dalla Energy

Gas Naturale e Greggio In Ribasso
Gas Naturale e Greggio In Ribasso

Ieri il mercato del greggio WTI e quello del Brent si muovono in rialzo sulla scia di un dollaro debole. Stando a quanto dichiarato dalla Energy Information Administration degli Stati Uniti la scorsa settimana le scorte di greggio hanno postato un calo di 6,8 milioni di barili, ovvero un calo 4 volte superiore a quello precedentemente stimato che si attestava su quota 1.7 milioni di barili. Il Brent regista un rincaro di 82 centesimi, l’1,3%, raggiungendo i 65,70$ a barile mentre il greggio su Nymex guadagna 1,29$, il 2,1%, per attestarsi su quota 61,43$ al barile.

Il greggio si muove in ribasso nella sessione asiatica poiché la Banca Mondiale taglia le sue previsioni di crescita economica globale segnando la fine di un rally di due giorni innescato da un massiccio calo delle scorte statunitensi- Nel suo rapporto semestrale, ovvero il Global Economic Prospects, la Banca Mondiale ha previsto per quest’anno un espansione del 2,8% contro il 3% stimato a gennaio, mostrando come l’India registri  per la prima volta la crescita maggiore di fronte ad un rallentamento della Cina.

Attualmente il Brent è negoziato a 65,45$ mostrando un calo di 25 centesimi mentre il greggio WTI perde 33 centesimi per attestarsi su quota 61,10$ al barile.

Il ribasso dei prezzi pone fine al rally di due giorni che ha visto il greggio statunitense chiudere in prossimità dei 62$, i massimi di quest’anno. I guadagni sono stati guidati dal forte calo delle scorte degli Stati Uniti che ha sollevato le aspettative della domanda di greggio per la stagione estiva.

L’OPEC ritiene che il calo delle scorte possa favorire la domanda e che i produttori non appartenenti all’organizzazione ridurranno l’offerta, ribadendo, durante la riunione della corsa settimana, la sua inclinazione verso una strategia volta a ridurre i prezzi del greggio.

Ieri, nel suo rapporto mensile, l’Opec ha sottolineato come nella seconda metà dell’anno la produzione dei paesi non appartenenti all’organizzazione sia destinata a diminuire contro l’ascesa registrata nel primo semestre. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio abbia stimato una crescita della domanda di greggio ad un ritmo più veloce di quello registrato nel 2014. Stando a quanto riportato dagli economisti Opec  “L’attuale eccesso delle scorte sembra essere destinato a postare un calo nel prossimo trimestre”.

Tuttavia, il rapporto ha mostrato come nel mese di maggio la produzione dei paesi membri sia aumentata di 24.000 barili giornalieri con un incremento della produzione in Iraq e in Angola. Detto questo, la produzione saudita, principale esportatore mondiale, registra livelli record.

Stando a quanto riportato dal rapporto EIA, la scorsa settimana, le scorte di greggio hanno postato un calo di 6,8 milioni di barili, un numero quattro superiore a quello precedentemente stimato dagli analisti interpellati in un sondaggio effettuato da Reuter.

Dopo aver guadagnato più del 2% nella sessione di mercoledì, questa mattina il mercato del gas naturale si muove leggermente in ribasso ed è negoziato a 2.894$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come le previsioni di temperature più alte del previsto abbiano alimentato le prospettive di un incremento della domanda del combustibile spingendo il gas naturale in prossimità dei massimi delle ultime due settimane. I prezzi del gas naturale guadagnano 14,1 centesimi ovvero il 5,2% raggiungendo quota 2,846$. La mossa registra un rincaro del 9,9% in soli di giorni, il più grande rialzo da metà gennaio.

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