La coppia EUR/USD sprofonda ai minimi dal settembre 2012; secondo la stima preliminare di martedì, nel mese di settembre si sarebbe verificato un
La coppia EUR/USD sprofonda ai minimi dal settembre 2012; secondo la stima preliminare di martedì, nel mese di settembre si sarebbe verificato un ulteriore rallentamento dell’inflazione, trascinata dal settore alimentare e dell’energia. In previsione di ulteriori misure di stimolo da parte della Banca Centrale Europea nella riunione di giovedì, i trader hanno venduto l’euro, favorendo una forte impennata del dollaro Usa.
Stando ai dati Eurostat, i prezzi al consumo nell’eurozona sarebbero cresciuti dello 0,3% su base annua, rallentando dallo 0,4% del mese di agosto e luglio. Sebbene il dato fosse in linea con le stime, i trader hanno comunque venduto l’euro perché si aspettavano un peggioramento della situazione. L’economia è rimasta in stallo e le prospettive di ripresa stanno svanendo. L’incertezza attorno la ripresa economica sta spingendo il mercato al ribasso, e in tale direzione si aggiungono anche i danni provocati all’economia europea dalle sanzioni contro la Russia. Ciò che in questo momento spaventa maggiormente gli investitori è la prospettiva di una deflazione.
Dopo un avvio promettente, la coppia GBP/USD ha sperimentato un’ondata di vendite seguita al rapporto sull’economia britannica secondo il quale il saldo delle partite correnti sarebbe sceso di 23,1 miliardi contro previsioni che davano 16,9 miliardi. Il valore definitivo del Pil indica un modesto incremento dello 0,9%, contro stime per uno 0,8%.
I futures sul petrolio greggio il mese di novembre rimangono sostanzialmente invariati nonostante il rafforzamento del dollaro Usa e un rapporto sull’ economia cinese che indica un indebolimento della crescita. La lettura finale di oggi dell’indice HSBC dei responsabili per gli acquisti nel settore manifatturiero in Cina per il mese di settembre è rimasto invariato a 50,2. Gli analisti si aspettano che questa lente espansioni continui, portando a un appiattimento della domanda di petrolio greggio.
Quest’anno l’eccesso di offerta è stata la causa principale del ribasso dei prezzi. Il rapporto settimanale su domanda/offerta dell’Agenzia per le Informazioni sull’Energia Usa, atteso per domani, potrebbe contribuire al ribasso dei prezzi. Le attuali stime indicano un incremento di 1,2 milioni, ma la scorsa settimana i trader sono stati sorpresi da una contrazione di 4,3 milioni.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.