Europa presenta linea dura su Taiwan dopo critiche a commenti Macron

PECHINO (Reuters) – Esponenti della politica estera europea hanno cercato di presentare una linea dura contro le minacce della Cina su Taiwan dopo che i commenti del presidente francese Emmanuel Macron hanno attirato critiche per un atteggiamento percepito come più morbido.

Negli ultimi giorni la Cina ha tenuto intense esercitazioni militari intorno a Taiwan, che Pechino rivendica come propria, e non ha mai escluso l’uso della forza per riportare l’isola democratica sotto il proprio controllo.

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, intervenendo a una conferenza stampa a Pechino insieme all’omologo Qin Gang, ha detto che qualsiasi tentativo della Cina di controllare Taiwan sarebbe inaccettabile e avrebbe gravi ripercussioni per l’Europa.

Josep Borrell, alto rappresentante Ue per gli affari esteri, ha ribadito le dichiarazioni di Baerbock in una dichiarazione preparata per un discorso che avrebbe dovuto tenere oggi a Pechino presso il think tank Center for China and Globalization, cancellato dopo che Borrell è risultato positivo al Covid-19.

“Un’escalation militare nello Stretto di Taiwan, attraverso il quale passa il 50% del commercio mondiale ogni giorno, sarebbe uno scenario orribile per il mondo intero”, ha detto Baerbock, aggiungendo che avrebbe “ripercussioni inevitabili” sugli interessi europei.

In alcune interviste pubblicate dopo il suo viaggio in Cina la scorsa settimana, che aveva lo scopo di mostrare l’unità europea sulla politica cinese, Macron ha messo in guardia dal rischio di essere trascinato in una crisi su Taiwan guidata da un “ritmo americano e da una reazione eccessiva cinese”.

Sebbene molte delle osservazioni non fossero nuove, la tempistica della loro pubblicazione e la loro schiettezza hanno irritato molti funzionari occidentali.

“La posizione dell’Unione europea (su Taiwan) è coerente e chiara”, ha detto Borrell nell’intervento preparato per oggi. “Qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo con la forza sarebbe inaccettabile”.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)