Martedì la coppia EUR/USD rimane sotto pressione: il mercato si chiede se la Grecia sia o meno in grado di adempiere alle proprie obbligazioni. Il clima è
Martedì la coppia EUR/USD rimane sotto pressione: il mercato si chiede se la Grecia sia o meno in grado di adempiere alle proprie obbligazioni. Il clima è peggiorato nel corso del fine settimana, dopo che il ministro degli interni greco Nikos Voutsis ha dichiarato che, se non riuscirà a raggiungere un accordo su un piano di salvataggio con i ministri dell’eurozona e i creditori internazionali, già il mese prossimo il governo non disporrà del denaro necessario per effettuare il pagamento dovuto al Fondo Monetario Internazionale.
Le prossime scadenze, quelle del 5 giugno e del 19 giugno, prevedono un esborso totale di 1,6 miliardi di euro a favore del Fondo Monetario Internazionale.
Lunedì il portavoce del governo greco ha tentato di chiarire la dichiarazione di Voutsis, sostenendo che il paese riconosce le proprie obbligazioni, che siano esse interne o verso i creditori internazionali, e che il governo confida nel raggiungimento di un accordo a inizio giugno. Nonostante il tentativo di ristabilire un clima di fiducia, l’ondata di vendite registrata a inizio settimana suggerisce che forse gli investitori si stanno preparando al peggio.
Martedì, per quanto riguarda la coppia GBP/USD, non si segnalano pubblicazioni importanti; la coppia forex ha comunque perso terreno, riflettendo i ribassi sul mercato dell’euro. Gli investitori cercano di mettersi al riparo rispetto a un’eventuale esposizione dell’economia britannica a quella dell’eurozona, a sua volta esposta al rischio di un default della greca.
A mettere sotto pressione le coppie EUR/USD e GBP/USD, si è aggiunto oggi il rapporto USA sui beni durevoli per il mese di aprile, pubblicato in giornata. I dati indicano una flessione dello 0,5%, sostanzialmente in linea con le aspettative. Il mese scorso gli ordinativi di beni durevoli non-defensive, escluso il settore aeronautico, sono saliti dell’1%.
A supportare il dollaro contro euro e sterlina britannica ha dato manforte anche il rapporto sull’indice composito S&P/Case-Shiller, che si attesta sopra le aspettative. Nel mese di marzo il settore residenziale nelle 20 aree metropolitane tenute sotto osservazione ha guadagnato il 5% a/a, contro le stime degli economisti ferme al 4,7%.
In giornata, i trader avranno la possibilità di reagire agli ultimi dati sulle vendite di nuove case. Le previsioni indicano una lettura pari a 501.000 unità, contro le 481.000 unità del mese scorso. Per quanto riguarda invece il PMI Flash del terziario, le previsioni indicano una lettura pari a 57,0.
Su Comex, il forte rialzo del dollaro ha contribuito ad alimentare l’ondata di vendite dei future sull’oro con scadenza ad agosto. Il movimento è stato favorito anche da fattori di natura tecnica, con la rottura del supporto della zona di ritracciamento maggiore delimitata da 1201,40$ e 1294,00$. Altro fattore responsabile della ribasso, la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse negli USA: l’oro non paga dividendi né offre tassi di interesse, perciò un aumento dei tassi lo renderebbe un investimento meno appetibile.
Oggi il rafforzamento del dollaro USA e i timori riguardo un aumento di produzione dei paesi membri dell’Opec e degli USA hanno spinto in ribasso i prezzi dei future sul petrolio greggio con scadenza a luglio. Il forte momentum ribassista potrebbe spingere il mercato verso l’area 56,95$-55,54$. Il recente aumento dei prezzi del petrolio potrebbe aver incoraggiato una ripresa delle trivellazioni da parte dei produttori USA.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.