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Euro in ribasso dopo che dalla Grecia arrivano segnali contrastanti

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jun 24, 2015, 15:13 GMT+00:00

Il rally del dollaro Usa è proseguito anche martedì, con una chiusura a quota 95,61, anche se stamattina il biglietto verde ha dovuto cedere qualche punto

Euro in ribasso dopo che dalla Grecia arrivano segnali contrastanti

Il rally del dollaro Usa è proseguito anche martedì, con una chiusura a quota 95,61, anche se stamattina il biglietto verde ha dovuto cedere qualche punto per essere negoziato a 95,51. A maggio le vendite di abitazioni Usa sono cresciute fino a toccare il massimo degli ultimi 5 anni e mezzo grazie all’ingresso di nuovi acquirenti sul mercato: il dato è l’ultimo in ordine di tempo a segnalare il rafforzamento del settore abitativo e, più in generale, la ripresa dell’attività economica nel corso del secondo trimestre. Le vendite di nuove abitazioni sono cresciute del 2,2% a un ritmo annuo di 546 mila unità dopo che ad aprile l’espansione era stata dell’8,1% per un incremento (rivisto) di 534 mila abitazioni. La lettura batte le previsioni degli economisti che avevano scommesso su un incremento di 525 mila unità (+1,5%) dopo le 517 mila inizialmente preconizzate ad aprile.

Ieri Wall Street ha chiuso parzialmente in rialzo con la gran parte degli investitori che ha preferito tenere un atteggiamento più cauto dopo gli aumenti della scorsa settimana. Gli investitori sembrano infatti voler aspettare la conclusione definitiva del negoziato fra Atene e i suoi creditori prima di impegnarsi con nuovi e maggiori acquisti. I mercati europei hanno invece esteso il rally delle ultime sessioni dal momento che lì i trader sono parsi più sicuri del raggiungimento di un accordo sul debito greco già questa settimana. A incoraggiare i trader anche un buon rapporto sull’attività del settore privato di Eurolandia.

Nel corso della sessione europea, il dollaro Usa è tornato a crescere sull’euro nel momento in cui i trader, fiutando la possibilità di assistere a breve alla conclusione di un accordo fra la Grecia e le istituzioni internazionali, sono tornati a impiegare la divisa europea per finanziare i propri acquisti di asset dai rendimenti più remunerativi. Secondo Alan Ruskin, numero uno della divisione Developed-market strategy di Deutsche Bank, spiega che invece di apprezzarsi, l’euro è finito per scivolare nel momento in cui gli investitori hanno sfruttato l’opportunità di fare incetta di posizioni long. I trader aspettavano l’occasione di posizionarsi contro l’euro mentre la Bce continuava ad allentare la propria politica monetaria per supportare crescita economica e dell’inflazione. L’euro ha così vissuto il suo peggior calo degli ultimi 3 mesi contro il dollaro Usa in vista di quello che appare come un incontro sempre più decisivo fra Atene e i suoi creditori internazionali: stamattina è negoziato in calo di 17 punti a quota 1,1185.

E mentre diminuiscono i timori per un default greco e un’uscita del paese dall’euro, il focus è nuovamente sulle scelte politiche delle banche centrali soprattutto dopo che ieri il membro Fed Powell ha detto che c’è un 50% di possibilità di assistere a un miglioramento delle condizioni economiche statunitensi tale da supportare un incremento dei tassi a settembre. Powell è convinto che le autorità monetarie americane interverranno nuovamente già nel corso di dicembre.

Durante la sessione asiatica, l’euro e il dollaro influenzano le oscillazioni delle loro controparti valutarie, con l’AUD negoziato piatto a 0,7736 mentre il Kiwi guadagna 10 punti sfruttando il deprezzamento del biglietto verde. Per il dollaro neozelandese, scambiato a 0,6864, si tratta comunque del nuovo minimo del 2015.

Lo yen giapponese ha seguito lo stesso trend dopo che i verbali dell’ultima riunione della Banca del Giappone non sono riusciti ad avere alcun impatto di rilievo sui mercati. Il cross USDJPY ha ceduto 6 punti fino a 123,88; l’EURJPY ha invece guadagnato 14 punti sfruttando il rafforzamento della valuta europea e si è portato a quota 138,56.

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