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Dopo le elezioni in Giappone e la pubblicazione dei dati sulle buste paga dei settori nona agricoli degli Stati Uniti, i mercati asiatici sono al centro dell’attenzione

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Barry Norman
Pubblicato: Jul 11, 2016, 11:42 GMT+00:00

In Asia, due elezioni sono state al centro dell'attenzione. In Giappone, il primo ministro Abe è stato rieletto e in Australia il primo ministro Turnbull

Dopo le elezioni in Giappone e la pubblicazione dei dati sulle buste paga dei settori nona agricoli degli Stati Uniti, i mercati asiatici sono al centro dell’attenzione

In Asia, due elezioni sono state al centro dell’attenzione. In Giappone, il primo ministro Abe è stato rieletto e in Australia il primo ministro Turnbull ha dichiarato la vittoria del partito conservatore nella mattinata di oggi. I risultati elettorali in Giappone e Australia hanno rafforzato la fiducia degli investitori in nuove misure di stimolo da parte di Shinzo Abe. L’esito delle votazioni è andato ad aggiungersi a un rapporto estremamente positivo sull’occupazione negli Stati Uniti, pubblicato nella giornata di venerdì. La lettura ha contribuito a diffondere un atteggiamento positivo tra gli investitori. La coppia USD/JPY si muove in rialzo, guadagnando l’1,3% per venire negoziata a quota 102,02. Al contempo, il cambio EUR/JPY si assesta su quota 112,50. L’Aussie è riuscito a tenere il passo con l’apprezzamento del dollaro, mantenendo quota 0,7534. Al contempo, la coppia NZD/USD viene negoziata a quota 0,7241.

Secondo il rapporto del dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, nel mese di giugno, l’occupazione nei settori non agricoli è aumentata di 287000 posti di lavoro a fronte di un incremento stimato di 180000 nuovi occupati. Tuttavia, il documento afferma anche che la crescita dell’occupazione nel mese di maggio è stata corretta al ribasso dagli originale 38000 a soli 11000 posti di lavoro. A giugno, il tasso di disoccupazione è salito al 4,9% dal 4,7% di maggio. Al contempo, le retribuzioni orarie medie sono aumentata di 0,02$ a 25,61$.

Nella giornata di venerdì, è stato pubblicato un rapporto sull’occupazione estremamente positivo

Le borse si sono mosse in generale rialzo, seguendo l’andamento fortemente positivo di Wall Street nella giornata di venerdì, determinato dall’incremento dell’occupazione. Il Nikkei 225 guadagna 501,19 punti, ossia il 3,98%, muovendosi dal precedente massimo di quota 15614,14 per raggiungere quota 15700.17. Lo S&P/ASX 200 sale di 90,10 punti, ossia dell’1,72%, a quota 5320,60. L’All Ordinaries si muove in rialzo di 87,60 punti, ossia dell’1,65%, assestandosi a quota 5403,207

La Rbnz (Reserve Bank Of New Zealand) vorrebbe ridurre il tasso di interesse per deprezzare il dollaro neozelandese e far aumentare l’inflazione al tasso obiettivo. Tuttavia, la Rbnz è consapevole di come tassi più bassi incoraggino il credito. Durante il suo discorso al New Zealand Institute of Valuers, il vice governatore della Rbnz, Grant Spencer, ha affermato che la banca centrale non può influire sull’offerta di abitazione. Secondo Spencer, la riduzione del prezzo delle abitazioni può essere frutto soltanto di uno “sforzo di squadra”.

Sebbene la fiducia dei mercati possa essere la causa principale della volatilità che ha colpito il tasso di cambio GBP/NZD in questa settimana, la decisione della Banca d’Inghilterra sul tasso di interesse, prevista per la giornata di giovedì, sarà al centro dell’attenzione dei trader. La scorsa settimana, il rapporto della Banca d’Inghilterra sulla stabilità finanziaria ha fortemente suggerito la necessità di una politica espansiva per contrastare le conseguenze della Brexit.

L’apprezzamento del dollaro australiano sulla sterlina

Ciò considerato, la maggior parte degli analisti prevede che la Banca d’Inghilterra taglierà i tassi al minimo storico dello 0,50% di almeno 25 punti base.

Nell’attesa della decisione sul tasso di interesse, la sterlina dovrebbe muoversi in ribasso, ma i trader saranno ben attenti a provocare un eccessivo deprezzamento della valuta britannica a causa del timore di una significativa svalutazione.

Qualora la Banca d’Inghilterra non tagliasse il tasso di interesse, la sterlina potrebbe notevolmente apprezzarsi. Tuttavia, la perdurante incertezza circa le conseguenze politiche ed economiche della Brexit limiteranno l’attrattività della sterlina.

La sterlina si è lievemente deprezzata contro un dollaro in rialzo, toccando quota 1,2895. Al contempo, il dollaro ha guadagnato 7 punti per venire negoziato a quota 96,38, con i trader sempre preoccupati per le elezioni nel Regno Unito e per il recesso dall’Unione Europea.

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