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Doha Haha

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Apr 18, 2016, 10:34 GMT+00:00

Con grande sorpresa dei mercati la riunione "speciale" di Doha é stata incapace di raggiungere un accordo. La scorsa settimana i ministri iraniani hanno

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Con grande sorpresa dei mercati la riunione “speciale” di Doha é stata incapace di raggiungere un accordo. La scorsa settimana i ministri iraniani hanno deciso di non partecipare alla riunione poiché la nazione ha dichiarato di poter prendere in considerazione la possibilità di congelare la propria produzione una volta raggiunti i livelli pre-embargo. In realtà si tratta di una reazione giustificata poiché negli ultimi anni l’Iran é stato escluso dai mercati globali a causa delle sanzioni occidentali. Solo pochi mesi fa l’ONU ha approvato la revoca delle sanzioni. L’Arabia Saudita, membro Opec, sta pompando a livelli record. L’incontro è proseguito come da programma, infatti, l’Arabia Saudita ha insistentemente richiesto a tutti i membri Opec di firmare l’accordo. Questa mattina il greggio WTI perde 2$ nella sessione asiatica ed é negoziato a 39,71$ mentre in Brent posta un calo di 1,94$ per attestarsi su quota 41,16$. Il mercato del greggio sembra essere destinato ad ampliare le perdite nel corso della giornata.

L’inizio della riunione è stata ritardata di oltre sei ore.

Alcuni dei 18 paesi, Russia compresa, avevano intenzione di incontrarsi domenica mattina a Doha, capitale del Qatar, per timbrare un accordo volto a stabilizzare la produzione di greggio ai livelli di gennaio almeno fino a ottobre 2016. Tuttavia, la riunione é stata rinviata dopo che il leader de facto dell’Opec, l’Arabia Saudita, ha dichiarato che  i partecipanti volevano che tutti i membri Opec prendessero parte a tale accordo. Queste le notizie rilasciate dalle fonti Opec.

A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come Riyadh avesse già insistito per escludere l’Iran dalla riunione poiché Teheran aveva rifiutato di stabilizzare la produzione, cercando di riconquistare le quote di mercato a seguito della revoca delle sanzioni occidentali.

L’accordo continuava a mostrare numerose perplessità, pertanto, a Doha, i ministri del petrolio si sono incontrati con l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani – che è stato determinante nel promuovere la stabilità della produzione negli ultimi mesi.

Fonti del settore hanno dichiarato che era stata stilata una nuova bozza dell’accordo  da concordare e presentare domenica a Doha, bozza che sembrava essere in linea con tutti i membri Opec. Tuttavia, il cambiamento più grande per la firma di un accordo vincolante sembra essere dettato dalla posizione dell’’Iran che ha deciso di non inviare nessun rappresentante alla riunione. Queste le notizie rilasciate da Reuter.

Secondo gli analisti l’accordo potrebbe non avere un forte impatto sui mercati. Tuttavia,  stando a quanto riportato dagli analisti di Bank of America e Saxo Bank, potrebbe compromettere notevolmente i prezzi del greggio. Alla riunione di Doha hanno preso parte i rappresentanti di 18 paesi – tutti i membri Opec, tranne Iran e  Libia, più la Russia, il Messico, la Colombia, l’Oman, il Kazakistan, l’Azerbaigian e il Bahrein.

Gli analisti della Associated Press sperano che l’accordo possa aiutare i prezzi del greggio a rimbalzare dal forte declino iniziato nel 2014, quando i prezzi del combustibile si attestavano al di sopra dei 100$ al barile, tuttavia, nessuno sembra prendere seriamente in considerazione la possibilità di apportare un drastico taglio della produzione.

A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come nel mese di gennaio i prezzi del greggio siano scesi al di sotto dei 30$ al barile postando i minimi degli ultimi 12 anni, tuttavia, questa settimana hanno raggiunto una media dei 40$ al barile sulla scia delle numerose speculazioni riguardanti la riunione del Qatar.

Domenica la maggior parte dei mercati globali erano chiusi, pertanto, non sono stati subito coinvolti dall’esito riunione, tuttavia riteniamo che tali effetti si presenteranno nella tarda giornata di oggi. Stando a quanto riportato da Bloomberg, il greggio sembra essere destinato a postare un forte calo poiché la riunione di domenica si é conclusa senza il raggiungimento di nessun accordo, un fallimento diplomatico che rischia di rinnovare la rotta dei prezzi.

I future perdono il 6,8% sulla borsa di New York, registrando il più grande calo intraday dal 1 febbraio. Il summit nella capitale del Qatar, che è durato più di 10 ori, si é concluso come previsto: senza nessun accordo.

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