Nelle prime ore della sessione di mercoledì, il dollaro si è mosso in ribasso contro la maggior parte delle valute. Gli investitori continuano, infatti, a
Nelle prime ore della sessione di mercoledì, il dollaro si è mosso in ribasso contro la maggior parte delle valute. Gli investitori continuano, infatti, a rispondere ai dati sulla produttività degli Stati Uniti, risultati inferiori alle aspettative. La pressione di vendita ha cancellato tutto lo slancio che aveva sostenuto il dollaro dopo la pubblicazione del rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli nella scorsa settimana, la cui lettura era stata nettamente positiva.
Gli ultimi dati danno l’indice del dollaro di settembre a quota 95,975, in ribasso di 0,34 punti ossia dello 0,35%.
Il rapporto preliminare sulla produttività dei settori non agricoli, pubblicato nella giornata di martedì, ha registrato un declino dello 0,5% a fronte di una previsione di incremento dello 0,5%. La produttività segna, quindi, una flessione per il terzo trimestre consecutivo. I dati suggeriscono che i profitti e la crescita dei salari potrebbero iniziare a diminuire, provocando una più bassa inflazione nel lungo periodo.
Le aspettative di una più bassa inflazione nel lungo periodo fanno temere agli investitori che la Fed potrebbe rinunciare a un innalzamento dei tassi di interesse nel 2016. Tassi di interesse più bassi rendono il dollaro un’attività meno attraente.
Il ribasso del dollaro ha costituito uno dei fattori dell’apprezzamento sperimentato dall’AUD nella giornata di mercoledì. La coppia AUD/USD ha raggiunto i massimi degli ultimi tre mesi, toccando quota 0,7721 con un rialzo dello 0,74%.
L’apprezzamento dell’Aussie è stato sostenuto anche dal rimbalzo dell’indice Westpac sulla fiducia dei consumatori. I dati mostrano che, nel mese di agosto, la fiducia dei consumatori è aumentata del 2% a 101, dopo essere diminuiti nei due mesi precedenti.
I dati sui finanziamenti per l’edilizia abitativa in Australia hanno mostrato segni di domanda nel settore immobiliare. Nella giornata di mercoledì, il valore dei finanziamenti per l’edilizia abitativa ha registrato, nel mese di giugno, un incremento del 2,3% a 32,041 miliardi di dollari in termini destagionalizzati.
La giornata di mercoledì segna, inoltre, il termine del mandato di Glenn Stevens come governatore della Reserve Bank of Australia. Nel suo ultimo discorso, Stevens non ha rilasciato dichiarazioni di particolare importanza sull’economia, ma ha indirizzato commenti pungenti ai politici e alla loro incapacità di risanare il bilancio e di avviare il tanto atteso incremento di produttività dell’economia.
La coppia NZD/USD continua a muoversi in rialzo, chiudendo a quota 0,7225, con un guadagno dello 0,89% un giorno prima che la Reserve Bank of New Zealand attui, come si prevede, un taglio del tasso di interesse di 25 punti base per portarlo al 2,00%. I trader continuano a spingere il Kiwi in rialzo, mentre crescono le aspettative su una dichiarazione della Rbnz sulla politica monetaria dal tono neutrale, piuttosto che da colomba.
Infine, un giorno prima delle festività in Giappone, la coppia USD/JPY si è mossa in ribasso. L’indice dell’attività del settore terziario ha registrato un incremento degli ordini di macchinari core pari all’8,3%, ben al di sopra dell’aumento previsto del 3,1%.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.