Pubblicita'
Pubblicita'

Cifre Record per la terza asta TLTRO

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Mar 19, 2015, 17:07 GMT+00:00

Continuano le politiche monetarie ausiliarie della BCE, essendo imminente il lancio della terza asta TLTRO (Targeted Long Refinancing Operations-

Cifre Record per la terza asta TLTRO
Cifre Record per la terza asta TLTRO

Continuano le politiche monetarie ausiliarie della BCE, essendo imminente il lancio della terza asta TLTRO (Targeted Long Refinancing Operations- Operazioni Mirate di Rifinanziamento di Lungo Termine), prevista per la fine di marzo.

L’ammontare della stessa traduce una domanda massiva di liquidità e per questo si attesta su volumi sorprendenti, più o meno 30 miliardi di euro, come affermato dall’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni:”se non saranno 30 miliardi di euro, sarà comunque un intervento importante”. Valutazione al rialzo invece per Reuters, che stima in 31,75 miliardi il valore di questa terza TLTRO, attraverso il computo dei dati relativi alle banche partecipanti gli stress test, eccetto Mps, istituto che non ha fornito informazioni. Ancora superiore la previsione de Il Sole 24 Ore, la quale consti di ben 32,75 miliardi di euro.

Qualunque sia la cifra precisa, si osserva come siano numeri dal carattere esponenziale, specie se raffrontati alle due aste precedenti, in cui l’Italia aveva ottenuto prima 23 e poi 26,5 miliardi di euro, segnale evidente di come sia imperante un aumento della domanda di credito, che potrebbe ricevere una risposta concreta, specie considerando il vincolo TLTRO di destinazione all’economia reale (famiglie e aziende), pena il rimborso immediato.

Un ruolo da protagonista sarà recitato da IntesaSanPaolo e Unicredit, che, secondo il Sole 24 Ore, potrebbero richiedere complessivamente fino a 17 miliardi di euro, rispettivamente 10 la prima e 7 la seconda, arrogandosi il diritto e forse il dovere di gestire da sole una metà abbondante della liquidità “made in Francoforte”, rispettando la loro funzione di leader finanziari del Bel Paese.
Seguono in ordine di volumi Mediobanca e Banco Popolare, entrambe con una domanda di 5 miliardi di euro; il quadro è completato da Ubi Banca, la cui richiesta raggiunge i 3 miliardi di euro.

Potrebbe essere un’occasione per analizzare la situazione economica italiana, ravvisando la quantità di domanda di credito inoltrata, ma ancor più per rivitalizzare quel motore di investimenti che ancora oggi tardano a concretizzarsi in maniera fondante e continuativa per il rialzo del Paese; sarà interessante osservare come la Nazione reagirà a questa terza immissione mirata di liquidità, strettamente voluta dalla BCE per dimostrare quanto la politica monetaria sovranazionale sia legata indissolubilmente a quella nazionale, di cui ne tuteli e comprenda le esigenze.

La sfida è chiaramente per le banche, la cui gestione non può più prescindere da un’accuratezza completa e puntuale che sia focalizzata alla dinamicità dei flussi, non più alla copertura dei propri bilanci.

Nonostante un momento di fermento nel mondo finanziario a causa di un dibattito di fuoco sulla gestione dei titoli di Stato, tra posizioni di plauso per la scelta di accrescere l’importo del BTP a 15 anni e di biasimo motivate dalla conseguente saturazione del mercato, è auspicabile un orizzonte condiviso per meglio accogliere quest’ondata miliardaria, così che non vada perduta a causa di operazioni speculatorie e non sia preda di fondi di investimento e intermediari finanziari dai dubbi obiettivi.

Oggi dovrebbero essere comunicati i risultati dell’asta per ogni singolo Paese, tutta l’Italia aspetta, con la speranza è di rimanere sorpresa un’altra volta.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

Pubblicita'