Nelle prime ore della sessione, condizioni di ipervendita hanno contributo a mantenere i prezzi stabili, così come la notizia di un attacco portato da gruppi armati contro un oleodotto in Nigeria, che ha interrotto la fornitura di petrolio.
Nella giornata di giovedì, il greggio ha continuato a subire pressione e minaccia di superare il minimo degli ultime cinque settimane, con gli investitori
Nella giornata di giovedì, il greggio ha continuato a subire pressione e minaccia di superare il minimo degli ultime cinque settimane, con gli investitori che ancora reagiscono al rapporto settimanale pubblicato dall’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia) durante la sessione di mercoledì. I dati hanno mostrato che l’eccesso di offerta continua ad aumentare. A seguito della diffusione del documento dell’Eia, secondo cui, nella settimana conclusasi il 28 ottobre, le scorte di greggio degli Stati Uniti hanno subito un incremento storico di 14 milioni di barili, sia il Brent sia il Wti sono scesi ai minimi dal 28 settembre.
Nelle prime ore della sessione, condizioni di ipervendita hanno contributo a mantenere i prezzi stabili, così come la notizia di un attacco portato da gruppi armati contro un oleodotto in Nigeria, che ha interrotto la fornitura di petrolio.
Oltre che per i dati negativi sulle scorte, gli investitori rimangono scettici circa la capacità dell’Opec di attuare una limitazione o una riduzione della produzione al suo prossimo vertice, che si terrà a Vienna il 30 novembre. Le recenti vendite hanno cancellato l’intero premio prodotto dall’annuncio reso dall’Opec il 28 settembre di un piano per ridurre la produzione. Il grafico suggerisce che l’Opec deve riguadagnare tutta la fiducia dei trader andata perduta circa la sua capacità di dare attuazione all’accordo.
Durante la sessione di giovedì, gran parte degli indici azionari degli Stati Uniti si è mossa in rialzo. Gli investitori hanno reagito ai nuovi dati economici in vista della pubblicazione del rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti, che verrà pubblicato nella giornata di venerdì. Tuttavia, il rialzo è stato limitato dalla diffusa preoccupazione per l’esito delle elezioni presidenziali.
All’aumento dei prezzi hanno contribuito anche fattori tecnici, con gli investitori che reagiscono a indici mossisi in ribasso per sette giorni consecutivi. Per esempio, nella giornata di mercoledì, lo S&P 500 ha chiuso in ribasso per il settimo giorno di seguito, segnando il suo declino più lungo degli ultimi cinque anni.
Negli Stati Uniti, le domande di sussidio di disoccupazione su base settimanale segnano le 265000 unità, più delle 257000 stimate. Il rapporto Challenger Job Cuts segna il -39,1%. L’ultimo dato era al -24,7%.
La lettura preliminare della produttività dei settori non agricoli è al 3,1%, superiore alla stima dell’1,7% e al precedente risultato del -0,6%. Per il dollaro la notizia non è stata positiva. Il dato preliminare sul costo unitario del lavoro è stato altrettanto negativo per il dollaro: -0,3% invece del previsto 1,6%.
L’indice definitivo dei direttori degli acquisti del settore dei servizi è a 54,8, coerente con le aspettative. L’indice ISM dei direttori degli acquisti dei settori non manifatturieri segna 54,8, al di sotto del 56,2 previsto e di gran lunga inferiore al precedente 57,1.
Gli ordini industriali hanno registrato un risultato lievemente migliore: uno 0,3$ superiore allo 0,2% stimato, ma inferiore allo 0,4% dello scorso mese.
Nella giornata di giovedì, l’oro, dopo un’iniziale stabilità, si è mosso in rialzo grazie agli investitori che continuano a coprire i loro portafogli con l’oro in attesa del rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti e delle elezioni presidenziali dell’8 novembre. L’aumento del prezzo è stato limitato dalla diffusa preoccupazione per un innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed a dicembre.
Il timore per l’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti ha esercitato pressione sul dollaro. Il ribasso della valuta statunitense è dovuto anche al forte apprezzamento della sterlina, provocato dalla decisione dell’Alta Corte del Regno Unito secondo cui il parlamento deve approvare l’avvio del negoziato sul recesso della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.