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Brent e Greggio WTI Invariati Nella Sessione Asiatica

Da
Barry Norman
Aggiornato: Mar 12, 2015, 17:33 GMT+00:00

Questa mattina i prezzi del greggio rimangono invariati poiché i trader si sono stancati dell'irregolare commercio dettato dagli speculatori che spingono

Brent e Greggio WTI Invariati Nella Sessione Asiatica

Brent e Greggio WTI Invariati Nella Sessione Asiatica
Questa mattina i prezzi del greggio rimangono invariati poiché i trader si sono stancati dell’irregolare commercio dettato dagli speculatori che spingono i prezzi in rialzo e in ribasso al fine di trarre profitti indipendentemente dai prezzi del prodotto energetico indiscutibilmente bassi. Il greggio WTI è scambiato a 48.16$, mentre il brent è negoziato a 57.86$. I produttori di scisto statunitense perdono di fronte alla Red Queen’s Race poiché la flessione di perforazione mostra come la nuova produzione di petrolio non riesca a compensare il calo della produzione dei pozzi esistenti. La gara è una metafora del rapporto tra l’aumento della produzione petrolifera dettato dai pozzi appena perforati  e il calo della produzione proveniente dai vecchi pozzi. Il risultato netto è che, per la prima volta dall’inizio della rivoluzione dello scisto, la flessione di perforazione minaccia di tagliare la produzione.

La notte scorsa, il greggio WTI si é mosso in ribasso poiché i recenti dati hanno mostrato come le scorte di greggio negli Stati Uniti abbiano raggiunto  nuovi record, incrementando le preoccupazioni riguardanti un eccesso delle scorte. Secondo il rapporto EIA, nella settimana terminata il sei marzo, le scorte greggio hanno postato un incremento di 4,5 milioni di barili  per attestarsi su quota 448,9 milioni di barili, il livello più alto, almeno per questo stesso periodo, degli ultimi 80 anni.

Le scorte di benzina postano un calo di 187.000 barili contro gli 1,7 milioni di barili precedentemente stimati, mentre i distillati postano un aumento di 2,5 milioni di barili. La scorsa settimana, le scorte di greggio negli Stati Uniti hanno raggiunto i  448,9 milioni di barili, postando i massimi degli ultimi 80 anni. Ricordiamo, inoltre, come un dollaro statunitense forte abbia limitato il rialzo dei prezzi del carburante. Secondo gli analisti, in uno scenario a breve termine, i prezzi potrebbero raggiungere i 40$ sulla scia di una domanda globale molto debole e delle forti incertezze europee.

Mercoledì il Brent si muove in rialzo guadagnando il 2%, il combustibile rimbalza dai minimi mensili ampliando il gap col greggio statunitense, che chiude postando un lieve ribasso sulla scia di un nuovo record delle scorte.

Questa è la prima chiusura rialzista postata dal Brent dopo cinque giorni di perdite dettate anche da un dollaro statunitense in costante ascesa che ha reso il combustibile più costoso per i trader che acquistano il prodotto con altre valute.  Mentre il dollaro statunitense rimane forte postando i massimi degli ultimi 12 anni contro l’euro nella sessione di mercoledì, il Brent negoziato sulla borsa di Londra si libera dei venti contrari dettati dal biglietto verde postando un rally sulla scia dei fondamentali relativamente deboli nel greggio statunitense.

A parte il supporto fornito dal mercato dei tori che ritengono eccessivo il calo del 5% postato dal Brent negli ultimi 5 giorni, i trader sostengono che  il punto di riferimento mondiale di petrolio potrebbe registrare un incremento dettato dall’attività del greggio nel mercato delle opzioni e dal giorno di chiusura del contratto mensile per gli investitori nel USO, l’ETF del greggio.

I prezzi del gas naturale negli Stati Uniti postano un improvviso rally poiché i partecipanti al mercato sono proiettati verso le nuove informazioni relative alle scorte di inventario negli Stati Uniti, informazioni che potrebbero mostrare un forte prelievo.  Il gas naturale guadagna 8,6 centesimi ed è scambiato a 2,818$.

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