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Borse Incerte Condizionate dalle Dichiarazioni Della Fed

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 17, 2014, 19:04 GMT+00:00

Le borse USA ieri hanno registrato un leggero ribasso; il Dow Jones ha recuperato buona parte del suo deficit di 206 punti, mentre gli investitori hanno

Borse Incerte Condizionate dalle Dichiarazioni Della Fed

Le borse USA ieri hanno registrato un leggero ribasso; il Dow Jones ha recuperato buona parte del suo deficit di 206 punti, mentre gli investitori hanno soppesato i timori per la crescita globale con i rapporti e i dati economici USA, nella maggioranza dei casi superiori alle aspettative. Giovedì, dopo la giornata più turbolenta degli ultimi quattro anni, i mercati globali hanno dato segnali di stabilizzazione, ma i timori riguardo la crescita globale e la fine del programma pluriennale di stimolo dell’economia tengono gli investitori sulle spine. Le borse europee hanno registrato un rimbalzo dell’1%, mentre le borse regionali hanno aperto su terreno positivo dopo il crollo del 3,2% registrato mercoledì, ma sono ben presto tornate in rosso spinte dai timori legati delle vendite di titoli di Stato dei paesi periferici dell’eurozona. Nei mercati valutari, il dollaro USA ha cominciato di nuovo a perdere terreno dopo uno dei crolli più importanti degli ultimi anni mentre lo yen giapponese, e l’oro, considerati beni rifugio dal mercato, hanno entrambi mantenuto buona parte dei loro guadagni, tenendosi in prossimità del massimo mensile; dopo così tanti rapporti deludenti, il minimo che si possa dire è che la pazienza del mercato ha un limite. I titoli che dipendono dalla crescita economica, come le azioni e il petrolio, sono stati colpiti da una raffica di indicatori deboli dall’Europa in un momento in cui le altre grandi economie, fra le quali la Cina, il Giappone e il Brasile affrontano fasi di difficoltà economiche.

Borse Incerte Condizionate dalle Dichiarazioni Della Fed
Gli investitori si tengono prudenti, e le vendite potrebbe continuare qualora il miglioramento dell’economia USA non riuscisse ad alleggerire i timori riguardo la debole domanda globale. Gli investitori sono allarmati dal peggioramento dell’emergenza Ebola e dal crollo dei prezzi del petrolio. Lo S&P 500 è ancora a 7,4% dal record del 18 settembre, in rialzo finora dello 0,8% dall’inizio dell’anno.
In seguito alla dichiarazione del funzionario della Federal Reserve secondo cui la banca centrale dovrebbe considerare la possibilità di posticipare la fine del programma di acquisto titoli, e alla pubblicazione dei dati USA che hanno alleggerito le preoccupazioni sulla stato dell’economia globale, le borse asiatiche hanno registrato un rialzo dal minimo degli ultimi sei mesi. L’indice MSCI Asia Pacific è salito dello 0,1%, a 134,93 dopo la chiusura di ieri al minimo dal marzo 25. Il valore si incammina verso la sesta flessione settimanale consecutiva in corrispondenza della ripresa incerte in Cina ed Europa che alimentano preoccupazioni per la crescita economica globale.
Stephen Mills, responsabile economista per la Suncorp Group Ltd di Sydney, ha dichiarato che “i mercati in Europa, Australia e Giappone sembrano poter attirare l’interesse dei mercati ma non credo che i fondamentali siano cambiato significativamente. I dati USA overnight sono stati positivi. La Fede ha bisogno di valutare cosa è chiaramente un’economia forte pena la volatilità dei mercati finanziari. L’attenzione dei mercati sembra diretta verso le dichiarazioni dei membri della Fed che questa settimana sono state numerose. I trader si chiedono cosa farà la Fed in caso di rallentamento dell’economia, e quali ne potrebbero essere gli effetti sui futuri aumenti dei tassi interesse.

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