Nel corso della sessione mattutina, in una giornata arida di dati economici e caratterizzata da un basso volume di scambi, le valute asiatiche si muovono
Lo yen giapponese cede 19 punti contro il dollaro, scambiato a 120,81. Giovedì in tarda giornata il dollaro ha esteso per la terza sessione consecutiva i guadagni contro lo yen giapponese, rimanendo però confinato all’interno di una limitata gamma di oscillazione in vista dell’attesissimo incontro del FOMC (Federal Open Market Committee) della prossima settimana. La Federal Reserve si apprestano a dare il via mercoledì prossimo alla riunione di due giorni. Alcuni strategisti ed economisti ritengono possibile un voto favorevole all’aumento dei tassi di interesse, mentre altri si aspettano un ulteriore rinvio. Lo JPY contro l’euro viene negoziato a 136,32, in rialzo di 26 punti. Secondo fonti ben informate, alcuni funzionari della Banca del Giappone riterrebbero più probabile che la banca centrale riveda al ribasso le previsioni sull’inflazione e riveda il tempo necessario a raggiungere il suo obiettivo a causa del calo dei prezzi del petrolio. I funzionari al tempo stesso stanno valutando la possibilità di ricorrere a una tassa alternativa. Il 1 ° settembre, in seguito alla pubblicazione di dati che indicano nel mese di luglio una flessione imprevista della produzione e della spesa delle famiglie, il ministro dell’Economia Akira Amari ha dichiarato che per il momento il governo non necessita di un sostegno finanziario urgente.
Il Giappone ha dovuto redigere bilanci integrativi ogni anno almeno dall’anno fiscale iniziato nell’aprile 2008, aggiungendo misure di stimolo economico negli ultimi tre anni e nel periodo 2008-2010. Secondo i dati del ministero delle Finanze, l’ultima volta che ha emesso nuove obbligazioni per finanziare misure di stimolo straordinarie è stato nel 2012.
In un’intervista rilasciata alla fine del mese scorso, il presidente del comitato finanziario del Partito Liberal Democratico ora al governo, Masahiko Shibayama, ha sostenuto che ogni misura di stimolo dovrà essere mirata alle aziende più piccole e non dovrà superare i 3000 miliardi di Yen.
Le borse asiatiche venerdì si muovono in rialzo in scia al buon andamento di Wall Street, mentre il dollaro si stabilizza dopo aver affrontato la pressione del rally dello yuan e dati economici dagli Stati Uniti che non hanno fatto chiarezza sulle intenzioni della Federal Reserve rispetto all’eventuale aumento dei tassi di interesse la settimana prossima.
A Wall Street, giovedì i principali indici hanno fatto registrare forti incrementi, ma le borse europee hanno interrotto una corsa di tre giorni in rialzo con un tonfo di quasi l’1,5%.
Il Nikkei in Giappone ha ceduto lo 0,4%, ma si appresta a chiudere una settimana volatile in rialzo di oltre il 2%. I dati governativi pubblicati prima dell’apertura dei mercati hanno mostrato che nel trimestre luglio-settembre il sentiment dei grandi produttori giapponesi è diventato positivo, suggerendo che le aziende stanno prendendo con maggiore leggerezza recente rallentamento della Cina.