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Banche europee: 16 miliardi di multe dal 2012 al 2018

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 23, 2019, 09:06 UTC

Le banche europee multate per riciclaggio di denaro dei narcos messicani, ma anche per aver violato gli embarghi degli USA.

banche europee

Le banche europee sono state multate per un totale di 16 miliardi di euro nel solo periodo 2012 – 2018, per aver violato gli embarghi internazionali imposti dagli USA, ma anche per aver violato o applicato male le leggi sull’antiriciclaggio.

A rivelare il quadro, che meriterebbe dei distinguo, ci ha pensato l’agenzia di rating Moody’s con un rapporto dal titolo “Le costose minacce del riciclaggio di denaro sporco e delle violazioni delle sanzioni economiche”.

Le banche europee devono fare affari

Il ruolo delle banche è prestare e custodire e reinvestire il denaro dei clienti, e se questi clienti ne hanno tanti è difficile dirgli di no.

Le banche europee non hanno saputo dire di no ai narcotrafficanti messicani, questo è il caso della banca britannica HSBC che è stata accusata di aver facilitato il riciclaggio di denaro, ma anche di aver violato le sanzioni economiche contro Birmania, Libia, Sudan, Cuba. HSBC ha sborsato in totale 1,9 miliardi di multe.

Al primo posto però c’è la francese BNP Paribas con 8,9 miliardi di multe complessive, rea di aver fatto affari con Cuba, Sudan e Iran in barba agli embarghi commerciali e finanziari imposti dagli Stati Uniti d’America.

La violazione degli embarghi USA

Al netto di quanto si possa pensare sugli embarghi USA da un punto di vista dell’opportunità politica di questo paese di voler in qualche modo controllare il mondo con lo strumento degli embarghi, le banche hanno dovuto versare nelle casse del Dipartimento di giustizia USA la gran parte delle multe citate dal report Moody’s.

La banca tedesca Commerzbank nel 2015 ha versato nelle casse di cinque agenzie statunitensi 1,45 miliardi per aver facilitato transazioni finanziarie con paesi presenti nella Black List degli USA.

Il caso Unicredit in Italia

Le sanzioni USA non hanno risparmiato una controllata di Unicredit, la tedesca Hypovereinsbank, che tra il 2000 e il 2010 avrebbe effettuato transazioni economiche con società iraniane in quel momento sotto embargo. Unicredit ha sborsato 900 milioni di dollari per chiudere il contenzioso.

ING e la violazione delle normative antiriciclaggio

Noto a tutti il caso della banca olandese ING N.V., la quale è stata multata per circa 600 milioni di euro dalle autorità olandesi per le carenze riscontrate nella classificazione e controllo della clientela.

La multa ha riguardato eventi avvenuti tra il 2010 e il 2016, tra cui la violazione delle procedure olandesi contro i reati finanziari.

ING non ne è uscita indenne da questa vicenda, anzi, è ancora in corso e si è amplificata ad altri paesi europei dove ING N.V. ha delle filiali.

In Italia, a marzo, la Banca d’Italia ha vietato ad ING Italia di acquisire nuova clientela. Allo stesso tempo è stata invitata a mettere in regola i circa 1,33 milioni di clienti già acquisiti.

La Banca d’Italia avrebbe riscontrato attività fraudolente sui conti online. L’indagine in corso presso il tribunale di Milano è per sospetto riciclaggio.

La truffa dei diamanti Sanpaolo, Unicredit, BPM

Negli ultimi mesi uno scandalo su falsi diamanti venduti anche a personaggi dello spettacolo, ha travolto banche importanti quali Sanpaolo, Unicredit e BPM.

Secondo le indagini in corso le banche avrebbero favorito la vendita di pietre preziose (false o di scarso valore) delle società Diamond private investment (DPI) e dalla Intermarket diamond business (IDB).

La procura di Milano accusa le banche di aver favorito la vendita di pietre preziose non solo di scarsa qualità e purezza, ma anche con una previsione di guadagno futuro gonfiato rispetto alla realtà. 700 milioni di euro sono stati sequestrati.

 

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Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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