Mercoledì mattina il dollaro Usa ha continuato a deprezzarsi durante la sessione asiatica per essere negoziato a 95,50 dopo che solamente 24 ore fa aveva
Ieri l’euro è così lievitato da 1,0920$ a 1,1158$ (realizzando un balzo di quasi 200 punti) grazie alla notizia di un indice dei prezzi al consumo europeo cresciuto oltre le attese che sembra premiare le mosse del numero uno della Bce Mario Draghi finalizzate a rimettere in moto l’economia di Eurolandia. A maggio prezzi al consumo dell’Eurozona sono tornati a crescere per la prima volta negli ultimi 6 mesi, il che costituisce una vittoria importante della campagna lanciata dall’Eurotower per scongiurare la deflazione che avrebbe rischiato di spezzare la già fragile ripresa europea.
Ciononostante, gli analisti ritengono che il miglioramento registrato nella crescita dell’inflazione – che comunque rimane al di sotto del target fissato dalla Bce – non impedirà all’istituto centrale europeo di continuare a iniettare oltre 1 trilione di euro nell’economia dell’Eurozona attraverso tranche da 60 miliardi al mese almeno fino al settembre 2016.
Il rialzo dei prezzi del +0,3% su base annua non è solamente il frutto del rimbalzo dei prezzi energetici, dal momento che anche il rafforzamento della spesa in consumi ha finito per rimettere in moto la crescita di altri beni e servizi. Ciò non farà che incoraggiare la Bce a mantenere la barra dritta fino a che l’inflazione non avrà raggiunto il target del +2%.
I trader guardano con attenzione alla riunione Bce di quest’oggi. Come sempre, la conferenza stampa del presidente Draghi sarà particolarmente eccitante. Dopo il lungo e penoso calo del tasso d’inflazione, a dicembre 2014 i prezzi al consumo finirono al di sotto del livello toccato un anno prima: ciò ha convinto la Bce, già il mese successivo, a lanciare il programma di allentamento quantitativo che la porterà ad acquistare asset per oltre 1 trilione di euro, principalmente titoli sovrani europei. Il programma è iniziato a marzo.
Così, oggi, quando si riuniranno per il loro quarto incontro di politica monetaria del 2015, i membri del Consiglio direttivo della Bce potranno tirare un sospiro di sollievo. Conclusa la conferenza stampa del presidente Draghi, i trader volgeranno lo sguardo al rapporto occupazionale ADP che anticipa le buste paga-non agricole e i dati sulla disoccupazione Usa di venerdì prossimo.
Stamane, durante la sessione asiatica, il dollaro australiano si è mosso in rialzo alla notizia di un Pil migliore delle attese dopo che già ieri era stato annunciato un saldo delle partite correnti in netto miglioramento. L’Aussie è negoziato in rialzo di 21 punti a 0,7793$. Il dollaro australiano si è apprezzato sui mercati internazionali mentre gli investitori continuano a soppesare la possibile decisione mensile di tasso d’interesse da parte della Reserve Bank of Australia e i creditori della Grecia lavorano a un accordo che assicuri ad Atene nuovi fondi di salvataggio. Il dollaro australiano è balzato al di sopra di quota 0,78$ alla notizia di un Pil cresciuto oltre le previsioni: nel primo trimestre 2015 l’economia dell’Australia si è infatti espansa dello 0,9%. Il Kiwi ha invece perso 6 punti alla pubblicazione di una serie di rapporti che hanno evidenziato un calo del prezzo delle materie prime. Si è così deprezzato a quota 0,7176$.