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AUD, NZD e JPY corrono in territorio positivo

Da
Barry Norman
Pubblicato: Nov 18, 2014, 19:09 GMT+00:00

Stamattina le divise asiatiche navigano a vele spiegate. L’Aussie ha guadagnato 19 punti sino a 0,8726 mentre il Kiwi 32 sino a 0,7942. Anche lo yen

AUD, NZD e JPY corrono in territorio positivo

Stamattina le divise asiatiche navigano a vele spiegate. L’Aussie ha guadagnato 19 punti sino a 0,8726 mentre il Kiwi 32 sino a 0,7942. Anche lo yen giapponese è cresciuto di qualche punto portandosi a 116,59. Il dollaro Usa è frattanto scambiato a 87,8050 in ribasso dello 0,14% rispetto all’ultima chiusura. L’indice di attività manifatturiera Empire State è lievitato a 10,2 nel mese di novembre, rialzandosi nettamente dal 6,2 di ottobre e battendo le previsioni che lo volevano toccare 11,1. Anche il tasso di utilizzo della capacità produttiva è cresciuto oltre le attese, arrivando a 79,3 nel mese di ottobre dal 78,7 di settembre. La produzione industriale si è invece ridotta in maniera del tutto inaspettata, contraendosi del -0,1% nel corso di ottobre dopo il +0,8% di settembre. Ieri l’indice DX ha chiuso al rialzo del +0,5% per via dei timori legati al rallentamento della crescita globale dopo che l’economia del Giappone è ripiombata in recessione. Ad ogni modo, dati economici contrastanti provenienti dagli Stati Uniti hanno impedito che l’indice DX patisse perdite oltremodo gravose: la banconota verde ha toccato un massimo di metà giornata a 88,06 prima di chiudere a 88,01.

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il ministro delle Finanze Taro Aso hanno convenuto di rimandare di 18 mesi il previsto rialzo dell’iva, stando a quanto ha comunicato l’emittente NHK senza però citare alcuna fonte. Secondo l’emittente, dalla conferenza stampa di quest’oggi emergerà l’intenzione del premier di rinviare il rialzo dell’iva e lo scioglimento del parlamento.

Ieri l’euro si è deprezzato come non si vedeva da oltre una settimana dopo che il presidente Draghi, intervenendo davanti ai membri del Parlamento Europeo, ha affermato che fra le “misure non convenzionali” allo studio del suo istituto per rimettere in moto la crescita dell’Eurozona potrebbero figurare acquisti di titoli di Stato. Stamane l’euro è invece scambiato in rialzo di 23 punti a 1,2473 per via della debolezza del dollaro Usa.

La flessione della banconota verde ha permesso ad Aussie e Kiwi di correre in territorio positivo. Il governatore Rba Glenn Stevens sembra aver adottato una strategia attendista che consiste nel mantenere i tassi inalterati al minimo-record degli ultimi 15 anni e sostenere che vi rimarranno ancorati finché non sarà riuscito a rimettere in moto l’economia del paese. Come conseguenza il mercato immobiliare australiano è letteralmente esploso, mentre le società bloccavano gli investimenti per via della scarsa fiducia nella solidità della domanda del settore abitativo.

In termini di scenari internazionali, se è vero che la Rba parla di rischi che nel complesso minacciano l’intera economia globale, ha comunque riconosciuto l’esistenza di “una particolare incertezza rispetto alle prospettive del mercato immobiliare della Cina, potenzialmente in grado di ripercuotersi in maniera più ampia sull’intera economia del colosso asiatico”.

Il dollaro neozelandese è lievitato a 90,85 dollari australiani dai 90,58 di ieri in vista della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione Rba e dell’intervento del governatore Stevens. Il Kiwi ha inoltre beneficiato del momento di debolezza del dollaro Usa, con i trader interessati ai prezzi del settore dei latticini dell’asta odierna. Il focus dei mercati valutari è difatti rivolto all’asta Global Diary Trade del Fonterra Cooperative Group di questa notte. Il funzionario Rbnz Martina si augura di assistere a una loro stabilizzazione dopo il calo dell’ultimo anno.

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