Opec+ divisa al suo interno, operatori dubbiosi sulla reale portata dei tagli. Prezzi vicini ai supporti mensili.
I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, hanno fatto registrare quest’oggi nuovi minimi relativi a quota 68.80, su livelli che non si vedevano dal 29 giugno di quest’anno. Il mercato ha perso complessivamente, a partire dal picco del 28 settembre scorso, quasi il 28% del suo valore.
Immediatamente dopo il raggiungimento dei minimi odierni è scattata una timida reazione, che finora non è riuscita ad estendere oltre i 70.48. Da un punto di vista tecnico, pare ormai probabile un test pieno dell’area dei supporti principali mensili, validi fino al termine del mese di dicembre, che sono concentrati tra 65.50/67.50. Solo la violazione consolidata di quota 72.50, confermata da almeno una chiusura giornaliera, potrebbe imporre una revisione rialzista agli scenari di breve periodo.
I prezzi del petrolio sono scesi di circa il 10% da quando l’OPEC+, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e alleati, hanno annunciato il taglio volontario della produzione da 2,2 milioni di barili al giorno (bpd) per il primo trimestre del prossimo anno.
“Il mercato sembra suggerire che non crede che l’OPEC+ abbia la capacità di portare avanti i tagli”, ha dichiarato Phil Flynn, analista del Price Futures Group di Chicago. L’Arabia Saudita e la Russia, i due maggiori esportatori di petrolio, giovedì hanno chiesto a tutti i membri dell’OPEC+ di aderire a un accordo sui tagli alla produzione per il bene dell’economia globale.
Il presidente russo Vladimir Putin e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman si sono incontrati mercoledì per discutere di un’ulteriore cooperazione sui prezzi del petrolio, mentre l’Algeria, membro dell’OPEC+, ha dichiarato che non esclude di estendere o approfondire i tagli all’offerta. Martedì il vice primo ministro russo Alexander Novak aveva fatto sapere che il gruppo di produttori è pronto a rafforzare i tagli all’offerta di petrolio nel primo trimestre del 2024.
La Russia si è impegnata a divulgare più dati sul volume della sua raffinazione e delle sue esportazioni di carburante dopo che l’OPEC+ ha chiesto a Mosca una maggiore trasparenza sulle spedizioni classificate di carburante dai numerosi punti di esportazione presenti nel Paese. Lo ha fatto sapere Reuters da fonti dell’OPEC+ e di varie società di tracciamento delle navi.
Su grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo apprezzare con maggior definizione di dettagli l’azione odierna dei prezzi. Dopo il raggiungimento dei già menzionati minimi a 68.80 le resistenze si sono abbassate, portandosi a 69.84/87 e 70.67/70.80. Entrambi i livelli costituiranno, tra stanotte e l’intera sessione di domani venerdì 8 dicembre, punti di probabile ripiegamento.
Le aspettative sono di allargamento del ribasso fino al target principale di quota 68.00, passando per un primo obiettivo intermedio a 68.61. Sarebbe necessaria una revisione del quadro tecnico descritto solo dopo l’eventuale superamento di 70.80, con una chiusura su grafico a 30 minuti.
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