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Prezzi Petrolio: Ancora Cali alla Produzione USA, WTI sui Massimi da Novembre Scorso

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Sep 19, 2023, 19:43 GMT+00:00

Petrolio ad un passo dalla rottura di una forte resistenza di lungo periodo. Cala la produzione di scisto negli USA, atteso un test di 92.79 in settimana

Prezzi Petrolio: Ancora Cali alla Produzione USA, WTI sui Massimi da Novembre Scorso

In questo articolo:

I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, hanno raggiunto massimi a quota 92.43, sui livelli più alti dallo scorso novembre. Quando sono le 17:56 di martedì 19 settembre, il nuovo contratto Future Light Crude Oil con scadenza 11/23 viene scambiato a 91.41 dollari, in rialzo del +0.93% su base giornaliera. 

Non sono evidenti indicazioni di esaurimento della spinta al rialzo. Dobbiamo tuttavia segnalare la presenza di una forte area di resistenza che si staglia fra 92.95/93.90, corrispondente alla zona dei massimi toccati fra ottobre e novembre dell’anno scorso. È possibile che, prima di forare al rialzo la resistenza, le quotazioni possano attraversare una provvisoria fase di arretramento dovuto a prese di beneficio.

Ancora Problemi dal Versante dell’Offerta 

Le quotazioni odierne del mercato del petrolio sono state sorrette al rialzo fino a raggiungimento del picco massimo degli ultimi 10 mesi. Gli operatori sono stati sollecitati all’acquisto dalla debolezza della produzione di scisto negli Stati Uniti, elemento che sta accentuando le preoccupazioni per l’offerta. Il mercato era già in tensione a causa del prolungamento ai tagli della produzione da parte di Arabia Saudita e Russia. 

Il governo russo sta valutando la possibilità di imporre dazi all’esportazione su tutti i tipi di prodotti petroliferi, per un controvalore di 250 dollari a tonnellata. Si tratta di misure molto più restrittive rispetto a quelle attuali, introdotte per far fronte alla carenza di carburante, come hanno dichiarato oggi alcune fonti a Reuters. “Il mercato sta iniziando a rendersi conto che ovunque si guardi ci sono preoccupazioni per la scarsità dell’offerta, sia che si tratti di greggio, diesel o benzina”, ha detto Phil Flynn, analista del Price Futures Group. “Stiamo facendo un controllo della realtà”. 

Ad alimentare queste preoccupazioni, la produzione statunitense di petrolio dalle principali regioni produttrici di scisto è in procinto di scendere a 9.393 milioni di barili al giorno (bpd) nel mese di ottobre, il minimo dal maggio 2023. Lo ha dichiarato lunedì l’Energy Information Administration degli Stati Uniti. Si tratterebbe del terzo calo mensile consecutivo.

Quadro Tecnico per il Future Light Crude Oil

Su grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo evidenziare con maggior definizione di dettaglio l’attuale posizionamento dei supporti, che sorreggono il segnale rialzista ancora in vigore. 

I nuovi livelli si trovano a quota 90.32/90.46 e quota 89.48/89.61. I supporti costituiranno punti di probabile ripartenza del rialzo in caso di arretramenti tra stanotte e domani, 20 settembre. Le proiezioni considerano attivo un target a 92.79. In caso di ulteriore espansione del rialzo l’attenzione si sposterebbe sul punto di verifica immediatamente superiore, localizzato a 93.59.

Da una prospettiva tecnica, per impostare posizioni long sarebbe preferibile attendere un nuovo test almeno del primo supporto, piazzando in ogni caso livelli limite di ingresso non superiori a 90.75. Lo scenario verrebbe interrotto solo dall’eventuale cedimento del supporto principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 89.48.

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