L'oro è stato respinto di nuovo dalla linea dei 2000.0 dollari, alcuni analisti USA cominciano a considerare la fine del rally. Supporti tecnici aggiornati.
I prezzi del future sull’oro, quotato in dollari al Comex, si stanno muovendo dal 27 ottobre scorso in un range di stabilizzazione compreso tra i recenti massimi di quota 2019.7 ed i minimi relativi del primo novembre a 1978.2. All’interno di questa ampia area sono ancora possibili ripetuti cambi di direzione durante l’intera settimana in corso. Si tratta infatti di una zona tecnica di consolidamento.
Da una prospettiva tecnica, il principale obiettivo che ha in questo momento il mercato è quello di consolidare sopra quota 1980.0, per gettare le basi di nuove ripartenze nel mese di novembre, orientate al superamento definitivo di quota 2020.0. Mentre sono le 18:57 di lunedì 6 novembre, il contratto future Gold con scadenza a dicembre viene passato di mano a 1990.5 dollari, in calo del -0.44% su base giornaliera.
Secondo gli ultimi dati della Commodity Futures Trading Commission, le tre settimane di short squeeze dell’oro, guidate dalla domanda di beni rifugio dovuta alla rinnovata incertezza geopolitica, hanno fatto il loro corso. Sebbene i prezzi dell’oro siano riusciti a mantenere il supporto iniziale al di sopra della media mobile a 200 giorni, gli analisti hanno affermato che il mercato avrebbe bisogno di un nuovo catalizzatore per spingere i prezzi a nuovi massimi storici al di sopra dei 2000 dollari l’oncia.
“Venerdì scorso l’oro ha superato i 2000 dollari per la quarta volta in sei giorni e, come nelle tre precedenti occasioni, non è riuscito a capitalizzare il breakout prima di scendere al di sotto. Questo non è un segnale particolarmente rialzista e suggerisce che il rally dell’ultimo mese si stia esaurendo. Potremmo ancora vedere una rottura sopra i 2000 dollari, ma potrebbe essere necessario un altro catalizzatore rialzista”, ha dichiarato Craig Erlam, analista senior europeo di OANDA.
Secondo alcuni analisti, l’orientamento restrittivo della Federal Reserve, che intende mantenere i tassi di interesse in territorio elevato per il prossimo futuro, sta tenendo alcuni investitori ai margini del metallo prezioso. Secondo gli esperti, fino a quando la Federal Reserve non invierà un chiaro messaggio che la sua prossima mossa sarà un taglio dei tassi, l’oro potrebbe rimanere bloccato in una posizione neutrale all’interno di questi prezzi elevati.
Lo studio del grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, ci consente di visualizzare l’attuale azione dei prezzi, i quali si sono riportati oggi pomeriggio a contatto con l’area dei supporti a 1-3 giornate situati a 1.987.7/89.8 e 1980.2/81.0.
Entrambi i supporti menzionati costituiranno punti di probabile reazione del mercato, anche in caso di nuovi arretramenti tra stanotte e l’intera giornata di domani, martedì 7 novembre. Le aspettative sono di avvio di una nuova fase di reazione, con un primo obiettivo a quota 2021.8 e un target principale fissato a 2031.9. Lo scenario descritto verrebbe interrotto dall’eventuale cedimento del supporto principale a 1980.2, confermato da almeno una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti,
A tale condizione la tendenza dominante rimarrebbe comunque rialzista, ma la ripartenza in direzione dei 2020.0 verrebbe posticipata e l’attenzione si sposterebbe sui livelli di verifica immediatamente inferiori, posti a 1968.1/69.0 e 1963.6/64.6.
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