Gas sul picco degli ultimi 26 mesi, soglie principali di supporto a 3.870/3.880.
I prezzi del future sul gas naturale, quotato in dollari al Nymex, hanno raggiunto ieri, 20 febbraio, un picco a 4.476, il livello più alto da dicembre 2022.
Il grafico a candele settimanali mostra come le quotazioni siano salite fino a ricoprire un gap lasciato aperto tra dicembre 2022 e febbraio 2023, situato a 4.475. Questo livello, insieme alla resistenza successiva a 4.800, rappresenta un punto di potenziale ripiegamento.
Considerando che la settimana si sta chiudendo senza segnali di esaurimento del trend rialzista, ci aspettiamo che eventuali prese di beneficio rimangano contenute nelle prossime 3-5 giornate, entro il supporto a 3.880, che in caso di debolezza dovrebbe rappresentare un punto di probabile ripartenza del rialzo.
Dal punto di vista tecnico, restano plausibili proiezioni rialziste fino a 5.480, e questo scenario verrebbe rivisto solo in caso di una chiusura daily inferiore a 3.880.
Tokyo Gas, il principale fornitore di gas cittadino del Giappone, ha deciso di vendere la sua quota del 25% in un giacimento di gas di scisto nel Texas meridionale a Shizuoka Gas per 130 milioni di dollari. Questa operazione rientra in una strategia di riorganizzazione degli investimenti per migliorare l’efficienza, permettendo a Tokyo Gas di concentrarsi sulle sue attività statunitensi, in particolare nell’est del Texas e nel nord della Louisiana.
Per Shizuoka Gas, si tratta del primo investimento nel settore del gas naturale negli Stati Uniti. L’azienda prevede che questa acquisizione le garantirà una produzione annua di circa 400.000 tonnellate di gas naturale liquefatto (LNG), destinato al mercato americano.
Nel frattempo, la spagnola Naturgy ha annunciato che ridurrà del 19% gli acquisti di gas naturale attraverso contratti a lungo termine, passando da 210 a 170 terawattora entro il 2027. La società prevede di sostituire parte di queste forniture con biometano, una scelta dettata sia da ragioni ambientali che dalla scadenza di due contratti, uno con l’Oman e l’altro con l’italiana Eni.
Sul grafico a barre da 30 minuti, ci concentriamo sui supporti di brevissimo periodo, situati a 4.074/4.098 e 3.870/3.916.
Durante la prima parte della prossima settimana, questi livelli potrebbero rappresentare punti di reazione in caso di arretramenti. Ci aspettiamo un riavvicinamento provvisorio ai supporti, seguito da una nuova fase rialzista fino a 4.800.
Il segnale tecnico è long, sfruttando eventuali fasi di debolezza da prezzi comunque non superiori a 4.180. Il quadro di brevissimo periodo andrebbe rivisto in caso di violazione del supporto a 3.870, confermata da una chiusura su grafico a 30 minuti.
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