Indice Nasdaq100 sul filo del supporto. Per il momento solo una debole reazione in corso. Aggiornate le resistenze.
Le quotazioni dell’indice americano Nasdaq 100 hanno aperto quest’oggi in leggero arretramento e, dopo aver toccato minimi a 24922.94, hanno avviato una fase di recupero che sta tuttora tentando di riportare stabilmente i prezzi in territorio positivo.
Il grafico a barre settimanali evidenzia un contesto in progressivo deterioramento. La tendenza rialzista dominante, sviluppatasi nel corso dei mesi precedenti, è stata interrotta dopo i massimi registrati a ottobre sopra quota 25400.00, lasciando spazio all’avvio di una fase correttiva che, allo stato attuale, non appare ancora esaurita. Durante le prime due settimane di dicembre il mercato ha segnato per due volte massimi relativi concentrati nell’area stretta fra 25825.00/25835.00, senza riuscire a passare oltre.
Attualmente i valori sono impegnati nel test della principale zona di supporto di breve periodo, collocata tra 24850.00/24970.00. Possiamo già anticipare che un eventuale cedimento di quest’area, soprattutto se confermato da una chiusura daily inferiore, creerebbe le condizioni per una nuova espansione della debolezza, con proiezioni iniziali verso 24265.00 e, in seguito, fino a 22750.00/22800.00. In tale scenario si consoliderebbe al tempo stesso la resistenza in area 25800.00/25900.00, la cui tenuta manterrebbe attivo un quadro correttivo esteso anche alla prima parte del 2026.
Il Dipartimento del Lavoro USA ha comunicato che a novembre sono stati creati 64.000 nuovi posti di lavoro non agricoli, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4.6%. Questo dato segna un’inversione rispetto a ottobre, quando si era registrata una perdita di 105.000 posti, legata soprattutto all’uscita di oltre 150.000 dipendenti federali (licenziati da Trump).
I dati presentano quindi una lettura ambigua. Da un lato, la crescita contenuta dei salari e la debole creazione di posti di lavoro a novembre alimentano le speranze di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed. Dall’altro, il ritorno a un saldo occupazionale positivo può rafforzare l’idea che i tassi possano restare invariati.
Come osserva David Wagner di Aptus Capital Advisors, il rapporto sull’occupazione è stato né troppo forte né troppo debole, permettendo sia agli investitori più accomodanti sia a quelli più prudenti di trovare elementi a sostegno delle proprie tesi.
Sul grafico a barre a 30 minuti è possibile seguire più da vicino l’evoluzione del movimento ribassista avviatosi dopo i massimi relativi del 5 dicembre. I prezzi, come detto, si sono portati in forte avvicinamento alle aree di supporto, che potrebbero favorire tentativi di recupero entro la fine della settimana.
Al momento, tuttavia, dobbiamo sottolineare che non sono presenti indicazioni tecniche di inversione, a causa della formazione di resistenze ravvicinate situate a 25135.00/25175.00 e 25340.00/25390.00. Queste aree rappresentano punti di probabile ripresa della pressione ribassista.
Dal punto di vista operativo il segnale tecnico resta impostato al ribasso; ogni eventuale riavvicinamento alle resistenze indicate va quindi considerato come occasione di ingresso short. Lo scenario verrebbe rivisto solo in caso di superamento stabile di quota 25400.00, evento che aprirebbe spazio a un recupero in direzione di 25900.00/25980.00. Tale eventualità va al momento considerata come la meno probabile.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.