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Prezzi Azionario FtseMIB: Poste Italiane Corregge, Attesa Debolezza Per 5-10 giorni

Da
Federico Dalla Bona
Aggiornato: Jan 30, 2024, 19:47 GMT+00:00

Poste Italiane non collabora al rialzo del FtseMIB. Prezzi in correzione, atteso un test dei 9.700 prima di rivedere i segnali.

Prezzi Azionario FtseMIB: Poste Italiane Corregge, Attesa Debolezza Per 5-10 giorni

Poste Italiane opera in un settore diversificato che include logistica, consegna di corrispondenza e pacchi, servizi finanziari e assicurativi, sistemi di pagamento, telefonia e, recentemente, anche forniture luce e gas.

Il titolo è reduce da due sessioni di arretramento che sono scattate subito dopo il raggiungimento dei massimi relativi di venerdì 26 gennaio scorso a quota 10.355. In meno di tre giornate il titolo ha perso circa il -3.70 % fino ai minimi odierni di quota 9.974, muovendosi in controtendenza con l’indice FtseMib, che oggi ha chiuso con un +1.29%.

Da una prospettiva tecnica i motivi di preoccupazione per il breve periodo sono legati alla presenza di un’ampia banda di resistenza che si estende fra 10.300/10.600 e che costituisce il principale ostacolo tecnico ad opporsi alla ripresa definitiva del rialzo.

Poste italiane è giunta al quarto tentativo, da aprile 2022, di rompere al rialzo tale resistenza, la quale è ben visibile sul grafico a candele mensili allegato. I prezzi hanno raggiunto a gennaio un picco a 10.420, intercettando la zona dove – evidentemente – sono ancora disposte numerose sacche di venditori, e ne è stato per il momento respinto con decisione.

Il Governo Vende Quote

I ricavi totali di Poste Italiane del terzo trimestre 2023 sono stati di circa 2,8 miliardi di euro, registrando un incremento del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per i primi nove mesi del 2023, i ricavi totali hanno raggiunto 8,9 miliardi di euro, segnando una crescita del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. Sempre con riferimento ai primi 9 mesi del 2023, il risultato operativo (EBIT) è aumentato dell’1,5% su base annua, arrivando a 2,1 miliardi di euro. L’utile netto è stato di 1,5 miliardi di euro, in crescita del 5,8% rispetto all’anno precedente.

Osservando le varie voci, notiamo nel settore dei servizi finanziari un aumento del +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. I ricavi dei servizi assicurativi hanno raggiunto 371 milioni di euro nel terzo trimestre del 2023, con una crescita del 7% rispetto al terzo trimestre del 2022. Infine, i ricavi da pagamenti e mobile sono aumentati del 44% nei primi nove mesi dell’anno, raggiungendo 1,1 miliardi di euro, grazie alla leadership nell’e-commerce e alla crescita strutturale di strumenti di pagamento diversi dal contante.

Il titolo è sotto il monitor in queste settimane anche a causa dell’avvio del processo di privatizzazione da parte del governo. Il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato preliminarmente un provvedimento per la vendita di una quota del capitale di Poste Italiane detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questa mossa fa parte di un piano più ampio di Roma per incassare fondi attraverso la vendita di partecipazioni in varie società quotate.

Quadro Tecnico a 2-4 settimane

Il grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, evidenzia un contesto ribassista ancora in via di sviluppo, mantenuto attivo dal rispetto delle nuove resistenze situate a quota 10.100/10.120 e quota 10.200/230.

Le resistenze costituiranno punti di probabile ripartenza del ribasso in caso di recuperi almeno fino a venerdì 9 febbraio prossimo. Il contesto è orientato all’espansione della debolezza fino a quota 9.670/690, obiettivo principale. Sulla strada per il target è posto un primo obiettivo intermedio a 9.840, da cui potrebbe scattare qualche provvisoria reazione in seno al ribasso atteso.

Il segnale tecnico è short solo su riavvicinamenti alla prima resistenza, in ogni caso da rilevazione non inferiori a quota 10.030. Lo scenario descritto verrebbe immediatamente accantonato solo in caso di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura daily superiore a quota 10.230.

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Sull'Autore

Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.

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