Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane sotto i 90 dollari al barile, in fisiologico ritracciamento, mentre il gas naturale si è portato sopra i 2,7 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha subito un nuovo arretramento in queste ore per portarsi intorno agli 89 dollari, come risultato di ritracciamento fisiologico a determinate altitudini. I ribassi attuali non compromettono in alcun modo lo scenario rialzista di breve termine, ma occorrerà prestare attenzione alla reazione sul supporto di 88 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, si è mantenuto sul target di 2,735 dollari e dunque non ancora in fase di accumulazione verso la resistenza di 2,8 dollari. Uno slittamento dei movimenti laterali dalla precedente banda di 2,5-2,75 a quella attuale di 2,7-2,8 può comunque rivelarsi favorevole per il gas naturale, preparando la strada per estensioni rialziste più coraggiose.
Intanto, oggi al momento della scrittura il prezzo del petrolio greggio WTI segna 89,05 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 2,735 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a soffrire la fisiologica pressione ribassista sotto l’area di ipercomprato a 90 dollari, ma resiste ai tentativi di superare il supporto di 88 dollari al barile per scivolare fino all’area intermedia di 85 dollari.
Finché il prezzo non si allontanerà troppo dal target di 90 dollari, lo scenario resterà invece spiccatamente rialzista e quella attuale potrà considerarsi solo una necessaria battuta d’arresto prima di riportare il petrolio greggio al rialzo intorno ai massimi relativi recenti.
Un nuovo stimolo bullish potrebbe infatti permettere agevolmente di superare la resistenza a 90 dollari al barile per tornare sui massimi di due giorni fa a 92,3 dollari al barile.
Prima di raggiungere questo valore, il petrolio greggio potrebbe però consolidare proprio sopra i 90 dollari e muoversi entro la banda di prezzo tra i 90 e i 91 dollari al barile in attesa di nuovi market movers.
Il prezzo del gas naturale non pare ancora destinato a compiere ampie cavalcate rialziste, ma gli ultimi movimenti hanno quantomeno spostato l’ago della bilancia sopra il pivot precedente di 2,65 dollari.
Se il gas riuscirà a mantenersi sopra l’ancora fragile supporto di 2,7 dollari, allora il prezzo potrebbe rimanere in assetto per un test delle due resistenze a 2,8 e 3 dollari. Questi valori, come già più volte ribadito, concentrano però un’elevata pressione ribassista.
Per scongiurare nuovi ritracciamenti come quelli avvenuti negli ultimi mesi, occorrerà che il gas naturale concentri tutta la sua attenzione sull’area di accumulazione immediatamente sotto i 2,8 dollari, per prepararsi a superare il livello di 2,8 dollari solo in seguito a una spinta favorevole da parte del mercato.
Qualsiasi assalto improvviso e incauto sul target di 2,8 dollari (e soprattutto su quello di 3 dollari) potrebbe infatti risolversi in un immediato pull-back in grado di ritestare il supporto principale di 2,5 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.