Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in territorio laterale e non lontano dal livello di resistenza di 88 dollari al barile, mentre il gas rischia sempre un test del supporto a 3 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI sta continuando a muoversi in fase laterale, ma ampiamente sopra gli 87 dollari al barile al momento della scrittura, sempre attento alle notizie provenienti dal Medio Oriente. Il gas naturale, invece, ha recuperato quota quanto basta per riportarsi sopra il livello di 3,2 dollari e dunque a distanza di sicurezza dal rischio di un improvviso break-out ribassista.
Per il WTI, le previsioni sono per un proseguimento della lateralità sotto i 90 dollari al barile. Il gas naturale, invece, potrebbe rimanere ancora sotto pressione, ma non si escludono nuovi tentativi di ripresa sopra la resistenza intermedia di 3,5 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura il petrolio greggio WTI segna esattamente quota 87,18 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 3,347 dollari.
La banda laterale in cui il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe muoversi è quella compresa tra gli 82 e gli 88 dollari al barile. Su quest’ampia fascia di prezzo, ben oliata, potrebbero scorrere le quotazioni del petrolio nel brevissimo termine, da qui alla fine del mese per intenderci.
Guardando infatti alla reazione del mercato alle notizie provenienti dal Medio Oriente, appare evidente come l’attenzione di investitori e analisti sia tutta concentrata nella medesima direzione. Qualsiasi segnale di un inasprimento del conflitto e di una possibile estensione della scala dei combattimenti avrebbe il risultato di spingere il prezzo verso gli 88 dollari al barile e anche oltre, sulla resistenza principale di breve termine di 90 dollari al barile.
Al contrario, una possibile de-escalation si tradurrebbe in un arretramento del petrolio greggio fino al supporto intermedio di 82 dollari, che più volte ha rivelato la sua solidità nel corso degli ultimi ritracciamenti.
Il prezzo del gas naturale, a differenza del petrolio greggio WTI, dovrà tentare come possibile di mantenersi sopra il supporto di 3 dollari per evitare uno slittamento meramente tecnico e pressoché slegato dal conflitto in Medio Oriente.
Ad agevolare il test del supporto di 3 dollari sarebbe un calo sotto il supporto intermedio attuale di 3,3$, che potrebbe agevolare lo scivolamento in un gap tecnico molto pericoloso per i rialzisti.
Da questo livello tecnico di 3 dollari potrebbero però scattare alcune reazioni in grado di agevolare un rimbalzo più deciso. Ad ogni modo, lo scenario più spiccatamente rialzista vede come obiettivo finale un target, quello di 4 dollari, apparentemente troppo arduo da raggiungere nel breve termine.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.