Il prezzo del petrolio greggio si mantiene in territorio rialzista sopra gli 80 dollari, mentre il gas tentenna ancora, pur avendo ripreso quota in maniera apprezzabile, nel complesso.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in territorio rialzista, dopo il recupero sopra la resistenza di 80 dollari al barile. Tuttavia, l’allungo non pare ancora sufficientemente esteso da garantire il superamento delle resistenze a 82 e a 83,5 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, sta mantenendosi ancora sopra la resistenza intermedia di 2,8 dollari al barile e potrebbe estendere i rialzi fino al target successivo di 2,88 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI segna 81,25 dollari al barile e il gas naturale si muove a 2,851 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in fase di recupero, senza però particolari stimoli per “strafare” oltre la resistenza di 82 dollari al barile.
In caso di proseguimento dei rialzi, infatti, immagino plausibile un consolidamento volto a ridurre la volatilità e garantire al petrolio la possibilità di raggiungere anche le resistenze successive a 82,8 e 83,5 dollari al barile.
L’obiettivo rialzista più ambizioso per questa commodity si trova invece a 85$ e potrebbe essere raggiunto già nel mese di Luglio, se dovesse proseguire la spinta rialzista fornita dalle prospettive di una ripresa della domanda.
A differenza del petrolio greggio, il gas naturale, sebbene in chiara ripresa, non ha ancora superato la resistenza intermedia più rilevante per riportarsi in territorio rialzista.
Il recupero di questa commodity, dopo l’ampio arretramento sofferto fino alla settimana scorsa, parte infatti da un ritorno sopra il target intermedio di 2,88 dollari, che a sua volta garantirebbe il test dell’obiettivo principale di 3 dollari.
Per il gas naturale, considerando la pressione ribassista che insiste costantemente sulla commodity, non ritengo però plausibile una netta inversione di tendenza ampiamente sopra i 3 dollari. Per il brevissimo termine, pare invece più probabile un tentativo di accumulo sotto questo target, e precisamente tra 2,88 e 2,989 dollari.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.