Il prezzo del petrolio greggio WTI tenta il recupero, mentre il gas naturale ha ripreso quota fino ai 7,2 dollari, non lontano dai recenti massimi relativi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si ritrova ancora in territorio ribassista, ma dopo aver toccato nuovi minimi ieri è riuscito a riprendere quota facendo leva sulla sponda dei 75 dollari. Il gas naturale, invece, ha ritentato un rialzo sopra i 7 dollari, riuscendo a riportarsi verso i recenti massimi relativi testati nel corso dell’ultima settimana.
Precisamente, oggi al momento della scrittura il petrolio greggio WTI si trova in recupero a quota 78,4 dollari al barile, mentre il gas naturale viene scambiato a 7,25 dollari al barile, non lontano dai massimi a 7,6.
Le previsioni sono per un proseguimento dei rialzi del gas naturale, verso nuove resistenze intermedie e per un possibile raggiungimento del target di 80 dollari da parte del petrolio greggio.
Il petrolio greggio WTI potrebbe tentare ora di riconquistare il target di 80 dollari al barile per allontanarsi con maggiori probabilità di successo dai recenti minimi sotto i 75 dollari.
Raggiunta questa prima resistenza tonda, come accennato già nelle ultime analisi, ci sarebbe spazio a sufficienza anche per un’estensione dei recuperi verso i livelli intermedi di 82 e 85 dollari.
In seguito, il petrolio greggio potrebbe necessitare di un consolidamento intermedio prima di testare il target rialzista principale di 90 dollari, che gli permetterebbe di ritornare in territorio spiccatamente rialzista.
Questo scenario di ripesa sarebbe guastato da nuovi cali sotto i 75 dollari, dunque attenzione alla reazione del mercato all’imminente test a 80 dollari. Nonostante appaia improbabile, se il petrolio non dovesse riuscire a infrangere questo valore ci potremmo attendere un ritorno verso i minimi di ieri.
Il prezzo del gas naturale è invece nuovamente in assetto per importanti rialzi verso le resistenze intermedie di 7,35 e 7,5 dollari al momento della scrittura. Già nella giornata di oggi potremmo assistere a un tentativo di allungo, se il gas non dovesse preferire un consolidamento immediato.
In caso di proseguimento dei rialzi, sopra la resistenza a 7,5 dollari ci sarebbero i recenti massimi relativi a 7,6 e poi il target di 8 dollari, che segnerebbe l’inizio nell’area precedentemente identificata come di ipercomprato.
Nel corso dei forti rialzi legati alla crisi energetica europea, il gas naturale si era spinto infatti fino al livello di 8 dollari e, da lì, aveva impennato verso i massimi storici.
Ora, quello che ci attendiamo è l’apertura di una fase bullish di breve termine con target finale proprio a 8 o 8,5 dollari, mentre i recenti massimi storici restano ancora lontani in un contesto dove la sopravvenuta debolezza del dollaro USA rallenta le aspirazioni rialziste delle commodities.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.