Il prezzo del petrolio e quello del gas ripartono questa settimana in ribasso, con il WTI già sui 75 dollari e il gas oltre il supporto intermedio di 2,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrà ripartire questa settimana ancora in calo, dopo l’ultimo ribasso dal supporto intermedio di 76,5 dollari al barile. Lo scenario tecnico si mantiene nettamente ribassista (considerando anche la distanza dagli indicatori tecnici di EMA a 50 e 200 giorni) e il target successivo potrebbe essere quello di 72 dollari, già in settimana.
Il gas naturale, invece, è riuscito la scorsa settimana a mantenersi a fatica sopra quota 2,8 dollari. Questa settimana occorrerà valutare la risposta del mercato a eventuali nuovi test del supporto tondo in questione, al momento già superato al ribasso.
Intanto, oggi al momento della scrittura il petrolio greggio WTI viene scambiato esattamente a quota 75,07 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 2,730 dollari, già sotto il supporto.
Il prezzo del petrolio greggio WTI dovrà fare i conti (forse già in giornata) con i supporti a 75,5 e 75 dollari al barile, che segnano l’ultima linea di difesa prima del livello intermedio di 72 dollari, ai minimi da inizio Luglio.
Il petrolio texano è chiaramente ben lontano dagli EMA a 50 e 200 giorni, rispettivamente a 81,23 e 80,72 dollari al barile, che suggeriscono ancor più cautela sui supporti intermedi.
A questo proposito, evidenziamo come le possibilità di ampi rimbalzi siano assolutamente residuali rispetto allo scenario ribassista imperante. Eventuali rialzi potranno comunque evidenziarsi fino a quota 76,5 o 78 dollari al barile, quantomeno limitando la corsa ribassista.
Similmente al petrolio greggio, il gas naturale dovrà tentare questa settimana di difendere l’ultimo supporto rilevante, a quota 2,8 dollari. In caso di break-out ribassista, il gas potrà scivolare entro la precedente area di stagnazione tra i 2,2 e i 2,8 dollari.
Proprio adesso, al momento della scrittura, il gas si è spinto sotto questo target e verso il livello di 2,72$. Certo, non è scontato che il calo entro questa banda di prezzo debba necessariamente finire per inchiodare nuovamente il gas naturale, ma il mercato tenterà se possibile di evitare questa eventualità. L’obiettivo chiaro è quello di recuperare quota sul target di 3 dollari e in seguito consolidare.
Un raggiungimento di questo livello di resistenza potrebbe infatti garantire al gas naturale di estendere poi i recuperi verso quota 3,15 e 3,2, avviando un consolidamento di lunga durata.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.