I prezzi del petrolio greggio e del gas naturale hanno visto un ampio ribasso dopo il ritorno sui massimi relativi e adesso fanno i conti con due supporti molto delicati.
Il prezzo del petrolio greggio WTI non è riuscito a mantenere stabile il livello di 80 dollari al barile e, al contrario, si è spostato verso il target bearish di 77,75 dollari al barile. Anche il gas naturale ha subito un repentino arretramento dai massimi relativi, per posizionarsi nuovamente in area del supporto intermedio di 2,5 dollari.
La ripresa delle commodities si è dunque arrestata nel suo pieno, dopo il test dei massimi relativi individuati rispettivamente a 80 e a 2,8 dollari. Anche il gas, che sembrava in grado di poter proseguire con ambizione verso i 3 dollari, ha dovuto piegare la testa e arretrare.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 77,77 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 2,561 dollari.
Mentre il gas naturale ha ritracciato essenzialmente per ragioni tecniche, uno dei motivi del ribasso sul prezzo del petrolio greggio WTI è la ripresa inattesa delle scorte statunitensi.
Con il primo calo sotto gli 80 dollari al barile, il prezzo del petrolio greggio ha rapidamente arretrato fino al supporto intermedio di 77,5 dollari. Da qualche ora, pare essere iniziata una ripresa moderata, che non dovrebbe però in alcun modo invertire l’andamento tecnico ribassista in corso finché il prezzo non ritornerà sugli 80 dollari.
Le proiezioni per la giornata odierna sono infatti ribassiste sotto quota 78,2 dollari e l’andamento tecnico di breve termine rimarrà tale fino a un ritorno sull’EMA a 50 giorni a quota 79,87 dollari.
La sessione odierna potrebbe rivelarsi fondamentale per il prezzo del gas naturale, che dovrà tentare un rialzo sopra i supporti attuali per riportarsi almeno sopra quota 2,65.
In caso di mancato raggiungimento di questo target, la pressione ribassista potrebbe acuirsi fino a un test del supporto tondo di 2,5 dollari, sui minimi relativi. Un break-out oltre questo valore aggraverebbe lo scenario tecnico bearish attuale.
Un nuovo rally verso i 2,8 dollari è sempre dietro l’angolo per il prezzo del gas naturale, ma la commodity ha dimostrato di non essere momentaneamente in grado di consolidarsi sopra questo valore. In caso di ripresa, potremmo dunque attenderci nuovi picchi di volatilità.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.