Il prezzo del petrolio greggio WTI vede un arretramento fino ai 73 dollari al barile, mentre il gas naturale è crollato sui 3 dollari tondi e potrebbe presto forare questo supporto principale.
Il prezzo del petrolio greggio WTI sta stabilizzandosi al ribasso dopo aver ceduto anche il supporto intermedio di 74 dollari nell’ultima sessione di scambi. L’andamento tecnico rimane molto delicato, con prospettive per un proseguimento dei cali fino al supporto a 72 dollari.
Molto più grave il crollo del gas naturale, che sta spingendosi sul supporto di 3 dollari dopo una settimana disastrosa. Il superamento di questo supporto principale potrebbe definitivamente riportare la commodity in territorio spiccatamente ribassista, con tutte le conseguenze del caso.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 73,16 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,088 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI riceve la pressione ribassista del mercato dopo i tentativi inutili di ripresa. Il punto pivot è stato spezzato e adesso la commodity è chiaramente diretta verso i supporti di 73, 72,8 e 72 dollari al barile.
L’eventuale ripresa dovrebbe partire dalla riconquista di due importanti indicatori tecnici, vale a dire l’EMA a 50 e a 200 giorni. Il primo di questi valori si trova a 74,20$, il secondo a 74,83$.
In caso di superamento di entrambe queste soglie di prezzo (su cui potrebbe concentrarsi una discreta spinta ribassista) il petrolio greggio WTI potrebbe agevolmente ritornare sopra la resistenza di 75 dollari al barile, chiudendo la stagione ribassista ancora in corso.
Un più ampio recupero oltre i 76,5 dollari (precedente pivot delle quotazioni) appare invece azzardato per il momento.
Il prezzo del gas naturale sta invece testando il supporto a 3 dollari all’interno di uno scenario chiaramente bearish. La pressione ribassista potrebbe permettere di superare il target in questione, per riportare la commodity giù fino ai supporti intermedi di 2,8 e 2,65 dollari.
Qualsiasi arretramento fino a queste soglie di prezzo potrebbe significare una definitiva chiusura al rialzo, un annullamento delle possibilità di ripresa fino al target rialzista principale di 4 dollari tondi. Il gas dovrà dunque evitare la rottura del supporto attuale a 3 dollari tondi e riprendere quota almeno fino ai livelli di 3,2 e 3,34 dollari, così da scongiurare nuovi e più ampi ribassi.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.