Il prezzo del petrolio greggio WTI si mantiene sotto i 90 dollari, mentre il gas naturale non è lontano dalla resistenza principale a 9 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a retrocedere dopo un primo tentativo di ripresa, che è stato ribaltato dopo il raggiungimento degli 85 dollari nella scorsa settimana. Il gas naturale, invece, si mantiene più stabile sopra gli 8 dollari e potrebbe proseguire nel suo trend rialzista di medio termine, senza troppe difficoltà.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI passa di mano a 89,1 dollari al barile, mentre il gas naturale è ancora in rialzo, a 8,9 dollari.
Per il prezzo del petrolio greggio WTI, lo scenario vede un proseguimento del trend ribassista intorno agli 85 dollari oppure, in alternativa, un nuovo raggiungimento dei 90 dollari, senza particolari spinte rialziste all’orizzonte.
Per il gas naturale, come più volte ribadito, il prezzo potrebbe continuare a oscillare ancora tra gli 8 e i 9 dollari, con ulteriori tentativi di raggiungimento dei massimi pluriennali.
Lo scenario principale per il prezzo del petrolio greggio WTI è quello ribassista, che vede un proseguimento dei ritracciamenti sotto i 90 dollari e verso il target di inversione di tendenza tra gli 85 e gli 80 dollari.
Un break-out ribassista oltre questo valore non è da escludere nel medio termine, ma si ritiene che il mercato possa sfruttare i due supporti per limitare la volatilità.
In caso di moderato rialzo, il target principale si trova invece a 90 dollari. Il suo superamento permetterebbe probabilmente al prezzo del petrolio greggio WTI di riportarsi verso le resistenze intermedie di 92 e 95 dollari, mentre rialzi più ampi appaiono inverosimili.
In particolare, per il raggiungimento della resistenza psicologica di 100 dollari, il prezzo del petrolio necessiterebbe di una maggiore spinta da parte del mercato.
Per il gas naturale, invece, il mantenimento del supporto a 8 dollari indica una chiara propensione rialzista, verso il raggiungimento della resistenza a 9 dollari, poco sotto i massimi pluriennali toccati pochi mesi fa.
In linea generale, si è spesso osservato un tentativo di rally sopra gli 8,5 dollari, che si è però poi scontrato con la resistenza a 8,8 dollari. In questo caso, il gas naturale si sta però mantenendo sopra la nuova resistenza.
Un break-out rialzista in tal senso potrebbe fornire la spinta necessaria per il raggiungimento dei 9 dollari, ma non si possono escludere improvvisi rimbalzi verso l’area di ritracciamento dai 7,5 dollari in giù.
In tal caso, il prezzo del gas naturale potrebbe abbandonare i supporti intermedi per dirigersi direttamente verso il target ribassista di breve termine a 7 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.