Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sopra la resistenza di 73,5$ al barile e il gas naturale è già stabilmente sopra i 4 dollari tondi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sopra i 73,5 dollari al barile, all’interno di quella che dal 17 Giugno pare aver preso le forme di una fascia laterale piuttosto ampia ed elastica. Un proseguimento dei rally iniziati con l’attacco israeliano in Iran potrebbe concretizzarsi solo in caso di effettivo break-out rialzista oltre i 75 dollari al barile (già testato il 13 e 16 Giugno).
Il gas naturale, invece, ha rapidamente preso quota fino a superare la resistenza principale di 4 dollari tondi, ormai non lontano dall’area di ipercomprato. Il rialzo settimanale è di oltre il +15% e non si escludono nuovi allunghi verso i livelli intermedi di 4,20 e 4,28 dollari.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 73,20 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 4,088 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe continuare a muoversi seguendo le novità statunitensi in merito all’ingresso in guerra. Quando era stato riferito che la decisione di Trump sarebbe stata presa entro questo fine settimana, la commodity aveva ricavato una nuova spinta rialzista verso i 75 dollari al barile.
Adesso, la decisione pare posticipata alle prossime due settimane, ma ogni giorno potrà recare nuove indiscrezioni. In questo scenario, il petrolio greggio dovrà riuscire a consolidare le sue linee di difesa (supporti a 73,5, 72,8 e 72 dollari tondi) per trovarsi pronto a nuovi rialzi.
Lo scenario rimane chiaramente rialzista e l’obiettivo principale è il già citato target di 75 dollari tondi. Superato questo valore, il petrolio greggio WTI potrebbe riuscire a spingersi oltre i 76,5 e i 77 dollari al barile, livelli di prezzo non ancora esplorati.
Il gas naturale dovrà difendere il supporto tondo di 4 dollari dai ritracciamenti fisiologici che potrebbero verificarsi ora che il prezzo sta avvicinandosi all’area di ipercomprato.
In caso di mantenimento del supporto, il gas naturale potrà estendere la sua spinta rialzista fino alle resistenze di 4,20 e 4,28 dollari, per poi spingersi lungo i 4,35/4,38 dollari.
Se il gas naturale invece dovesse scivolare sotto i 4 dollari tondi, il rischio sarebbe quello di un arretramento fino ai supporti intermedi che potrebbero giungere a toccare persino l’attuale SMA a 100 giorni, a quota 3,679 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.