Il prezzo dell’Oro si sta muovendo lateralmente nella prima giornata di trading di questa settimana mentre i mercati fanno il punto della situazione sui rischi di recessione.
Il prezzo dell’Oro staziona da diverso tempo (7 settimane) in un intervallo ben definito compreso tra 1.805,31 $ e 1.880,25 $, dopo l’ennesima tornata di rialzo dei tassi di interesse (e con anche una new entry, la BCE) e con le aspettative di inflazione che stanno pesando fortemente con lo status di bene rifugio per eccellenza rappresentato dal metallo giallo.
La maggior parte delle Banche Centrali sta alzando i tassi ad un ritmo molto veloce per cercare di fermare l’alto livello di inflazione che sta minando le certezze e che di conseguenza segnerà la fine della politica monetaria estremamente espansiva dell’ultimo periodo. Tuttavia, una minaccia significativa per le Banche Centrali globali è quando le aspettative di inflazione superano le previsioni degli analisti e questo porta un minor margine di manovra per le Banche Centrali.
Una delle preoccupazione dei mercati, che tuttavia porterà all’Oro dei grossi benefici, è un cosiddetto atterraggio duro per l’economia poiché si corre il rischio che i problemi delle catene di approvvigionamento possono andare al di là delle normali competenze delle Banche Centrali.
Tuttavia, un potenziale rischio per il prezzo dell’Oro è la possibilità che i rendimenti obbligazionari riprendano la loro traiettoria al rialzo se le Banche Centrale riusciranno a limitare il rialzo del tasso di inflazione. E ciò potrebbe verificarsi se le aspettative di inflazione diminuiranno o se i rendimenti nominali aumenteranno.
Sul secondo punto la motivazione è semplice: un rendimento nominale al rialzo comporta di conseguenza un apprezzamento del dollaro americano, ed essendo lo spot dell’Oro, l’XAU/USD, convenzionalmente correlato inversamente con il dollaro USA, il metallo giallo virerà al ribasso.
Dopo che il prezzo dell’Oro ha toccato nel mese di marzo 2022 il massimo annuale a 2.070,92 $ (vicino al massimo storico a 2.075,98 $) a causa della guerra in Ucraina e dalle conseguenze geopolitiche/economiche, la commodity ha intrapreso un forte movimento ribassista che ha riportato il prezzo dell’Oro nei pressi dei livelli di gennaio 2022, intorno al target intermedio 1.830 $.
Al momento la commodity è all’interno di una fase laterale che potrebbe cessare non appena questa lateralità verrà violata, probabilmente al ribasso seguendo le vicende macroeconomiche e che porterebbe il prezzo dell’Oro a vedere sempre più concreto i due obiettivi di breve/medio termine posti rispettivamente a 1.800 $ e 1.776,14 $.
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Da sempre interessato alla finanza, ha dedicato gli studi nell'analisi tecno-grafica e nell'analisi fondamentale dei Mercati Finanziari.