Il prezzo dell'Oro scende leggermente nella prima sessione europea di lunedì, nonostante le speranze di un taglio dei tassi da parte della FED e le crescenti tensioni tra Ucraina e Russia.
Il prezzo dell’Oro ha aperto la settimana in calo, attestandosi intorno a 3.360 $ durante la sessione europea di lunedì, zavorrato dal rafforzamento del dollaro statunitense. Tuttavia, le dichiarazioni accomodanti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole mantengono viva la prospettiva di un taglio dei tassi a settembre e limitano l’entità del ribasso.
Powell ha confermato che la FED considera plausibile una riduzione del costo del denaro già alla prossima riunione, pur riconoscendo che il contesto rimane complesso: da un lato, le pressioni inflazionistiche non sono ancora del tutto sotto controllo, dall’altro emergono segnali di debolezza sul fronte occupazionale. Questo mix di fattori rende il quadro incerto, ma la prospettiva di un allentamento monetario riduce il costo opportunità di detenere Oro, sostenendo parzialmente il metallo giallo.
Oltre alla politica monetaria, anche gli sviluppi geopolitici continuano a influenzare il prezzo dell’Oro. Le tensioni tra Russia e Ucraina restano elevate, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha ribadito la volontà di resistere finché la pace non sarà raggiunta, mentre Mosca ha denunciato nuovi attacchi contro infrastrutture energetiche e persino un incendio in una centrale nucleare nella regione di Kursk. Questo contesto mantiene alta la domanda di beni rifugio, sebbene gli investitori siano cauti in attesa di progressi concreti nei negoziati diplomatici.
In termini macro, gli operatori si preparano alla pubblicazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) statunitense del secondo trimestre, atteso per giovedì. Le stime preliminari indicano una crescita annua del 3%. Un dato migliore delle attese rafforzerebbe ulteriormente il dollaro statunitense e potrebbe esercitare nuova pressione ribassista sul prezzo dell’Oro, mentre una lettura più debole aumenterebbe le probabilità di un intervento della FED e favorirebbe una ripresa del metallo giallo.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 3.368,340 $, in ribasso dello 0,09% ed in pieno tentativo di consolidamento della posizione sopra il livello annuale dei 3.359,917 $. Se il consolidamento venisse confermato, il metallo giallo potrebbe continuare il rialzo e raggiungere prima la resistenza chiave dei 3.400 $ e successivamente il livello annuale die 3.423,58 $.
Viceversa, un pullback sotto i 3.359,917 $ permetterà agli orsi di spingere il prezzo dell’Oro verso il supporto dei 3.200 $ che, se superato porterebbe il movimento SHORT a raggiungere il livello annuale dei 3.288,195 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.