Tradotto con IA
Durante la sessione europea iniziale, l’Indice del Dollaro USA (DXY) ha sfiorato quota 99,10, sostenuto da dati occupazionali più solidi del previsto e dall’attesa in vista di importanti dati sull’inflazione.
L’apprezzamento del dollaro avviene in concomitanza con una ricalibrazione delle aspettative sui tagli dei tassi da parte della Fed e un rinnovato scrutinio politico sulla politica monetaria.
I Nonfarm Payrolls sono aumentati di 139.000 ad aprile, superando le previsioni di 130.000, sebbene siano inferiori alla cifra rivista di aprile pari a 147.000. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,2%, mentre il salario orario medio è cresciuto del 3,9% su base annua, superando di poco le aspettative.
Questi indicatori suggeriscono un mercato del lavoro stabile, inducendo i trader a moderare le aspettative per i tagli imminenti della Fed.
Il prossimo rapporto sul Consumer Price Index (CPI), che verrà pubblicato mercoledì, dovrebbe mostrare un aumento del 2,5% su base annua a maggio. Una stampa solida potrebbe ritardare un ulteriore allentamento monetario.
Nel frattempo, l’ex presidente Donald Trump ha esortato pubblicamente il presidente della Fed, Jerome Powell, a tagliare i tassi d’interesse, citando le mosse della BCE e la crescita dell’occupazione domestica.
Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha sottolineato l’importanza di attendere dati più chiari, evidenziando la cautela della banca centrale in mezzo a segnali contrastanti e al rumore politico.
L’Indice del Dollaro USA (DXY) viene scambiato intorno a 99,08, facendo fatica a mantenere i guadagni sotto la resistenza definita dalla linea di tendenza discendente. L’azione del prezzo ha ripetutamente fallito nel superare la zona di resistenza a 99,29, rafforzando la struttura ribassista complessiva.
Sia la 50-EMA (99,02) che la 200-EMA (99,38) si trovano al di sopra dei livelli attuali, limitando il momentum rialzista. Il rigetto alla linea di tendenza suggerisce un’ulteriore debolezza, con livelli chiave al ribasso a 98,88 e 98,58 ora al centro dell’attenzione.
A meno che il DXY non superi e chiuda sopra 99,30, la strada di minore resistenza sembra favorire il lato ribassista. La pressione ribassista si prevede che persista finché il prezzo rimane al di sotto della confluenza tra la linea di tendenza e le resistenze delle medie mobili.
GBP/USD viene scambiato intorno a 1,3517, dopo aver rotto il supporto della linea di tendenza ascendente e la 50-EMA (1,3543) sul grafico a 2 ore. Questa rottura potrebbe segnalare una debolezza nel breve termine, specialmente mentre il prezzo ora testa il supporto orizzontale a 1,3501.
Una chiusura al di sotto di questo livello potrebbe aprire la strada a 1,3474, con la 200-EMA (1,3481) nelle vicinanze che offre un ulteriore focus ribassista. Se gli acquirenti riescono a riconquistare 1,3537, ciò potrebbe indicare un falso breakout, spostando il bias verso 1,3584.
EUR/USD viene scambiato intorno a 1,1407, mantenendosi appena al di sopra del supporto della linea di tendenza ascendente che si estende dal minimo del 29 maggio. La coppia ha recentemente rimbalzato da 1,1397, mantenendosi al di sopra della 200-EMA (1,1359) e fluttuando intorno alla 50-EMA (1,1410), che attualmente limita il momentum rialzista.
Nonostante la recente consolidazione, il pattern dei minimi crescenti rimane intatto, mantenendo la struttura rialzista. Un chiaro superamento sopra 1,1415 potrebbe innescare una spinta verso la resistenza a 1,1457, mentre un calo sotto 1,1380 esporrebbe la linea di tendenza al rischio ribassista.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.