Inizio settimana decisamente rialzista per il Petrolio WTI, vanificando gli sforzi dei ribassisti che hanno cercato di invertire la tendenza di lungo termine long.
Il prezzo del Petrolio WTI rimane all’interno di un uno scenario fondamentale molto oscuro con un contesto geopolitico che potrebbe cambiare da un momento all’altro e una diatriba all’interno dei paesi dell’OPEC. Non conoscendo ancora concretamente quali saranno le conseguenza sulle sanzioni sull’approvvigionamento petrolifero russo, l’EIA (l’Agenzia internazionale per l’energia) ha comunque dichiarato nel suo ultimo report che ora un terzo delle esportazioni di petrolio russe sono a rischio per il mese di aprile.
Considerando che nel mese di gennaio sono stati esportati circa 8 milioni di barili al giorno, l’EIA vede 2,5 milioni di barili al giorno di greggio a rischio per il prossimo mese.
Intanto, diversi paesi dell’OPEC stanno pensando di aumentare la produzione di greggio per cercare di alleviare gli attuali problemi di approvvigionamento(e calmare il prezzo del WTI), con la Libia che si è unito al coro (USA ed Emirati Arabi fra tutti) questa settimana.
Mentre dal lato dell’offerta si sta cercando di evitare la distruzione della domanda, ci sono alcuni indizi che potrebbe cambiare qualcosa a breve. Tra di essi si ricordano, il backwardation e la volatilità. Nel gergo del mercato petrolifero, il backwardation è quando il prezzo in contanti è superiore ai prezzi futuri impliciti nei corrispondenti contratti futures. In parole semplice, significa che la richiesta di quella materia prima (in questo caso Petrolio) è così forte che i compratori sono disponibili a pagare di più per avere la materia prima subito.
In definitiva, con i rischi geopolitici in Ucraina, i quali stanno impattando in maniera devastante sul Petrolio WTI, è molto difficile vedere la volatilità della commodity stabilizzarsi presto.
Al momento della scrittura il prezzo del WTI quota 109,44 $, in una decisa vocazione rialzista dopo la falsa rottura del target intermedio 95,83 $.
Ben evidente l’entrata dei rialzisti nel momento in cui il greggio ha tentato di chiudere al di sotto dei 100 $ al barile, segno evidente che è molto probabile che il momentum rialzista si sia ripreso e quindi fino ad aprile è logico pensare ad una continuazione long del movimento di fondo, con il prossimo obiettivo di breve termine è posto a 114,85 $ (target intermedio).
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.